Era ricoverata nel reparto di pediatria dell'ospedale Giovanni XXIII

Uccise soffocando la figlia di tre mesi, mentre era ricoverata nel reparto di pediatria dell'ospedale Giovanni XXIII di Bari. Oggi i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno tratto in arresto il padre della piccola, un 29enne di Altamura. L'uomo avrebbe ucciso la figlia nella notte tra il 12 e il 13 febbraio scorso all'interno della stanza di degenza della bimba, soffocandola. L'accusa di omicidio è aggravata da motivi abbietti e per aver commesso il fatto nei confronti di una discendente e con premeditazione. Le indagini hanno consentito di appurare come la piccola, nata il 29 ottobre 2015, nei primi tre mesi di vita fosse stata più volte ricoverata negli ospedali di Altamura e di Bari, dopo aver fatto accesso al pronto soccorso. Ed è stata ricoverata tra il 19 novembre e il 13 febbraio per 76 giorni complessivi, fino al decesso avvenuto durante l'ultima sua degenza ospedaliera di 48 ore.

Nei ricoveri precedenti, la piccola arrivava in ospedale a causa di "riferite cianosi, difficoltà respiratorie, cristi dispnoiche", condizioni mai riscontrate durante i ricoveri ospedalieri in occasione dei quali era stata sempre monitorata e non era stata rilevata alcuna anomalia ad eccezione di quanto accaduta la mattia del suo ultimo giorno di vita. Alle 12.30 la bimba era stata colta da una crisi respiratoria 'apparentemente' riconducibile a inspiegabili motivi di salute, quando all'interno della stanza dell'ospedale Giovanni XXIII di Bari, si trovava solo il padre.

Dalle investigazioni è emerso che la piccola era già stata vittima di diverse azioni aggressive e violente compiute dal padre, portatore della sindrome di Munchausen (un disturbo psichiatrico in cui le persone colpite fingono la malattia o un trauma psicologico per attirare attenzione e simpatia verso di sé), trasferita 'per procura' alla figlia subito dopo la nascita, così come è stato segnalato dal direttore dell'unità ospedaliera di neonatologia del Policlinico di Bari in data 13 gennaio 2016 al tribunale per i minorenni di Bari.

Gli accertamenti hanno messo in evidenza come prima della nascita della bambina figlia primogenita, l'uomo avesse effettuat nel giro di pochi anni numerosi accessi al pronto soccorso, circa 28, cessati con la nascita della figlia, ma che si sono ripresentati dopo venti giorni dalla sua venuta alla luce per le crisi della figlia. Inoltre, l'uomo il 9 aprile 2016 era stato arrestato per il violenza sessuale nei confronti di una minorenne figlia di un'amica della sua convivente.
 

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