Uno studio Coop-Nomisma. Tutti gli indicatori favorevoli anche per il 2018. E c'è maggiore ottimismo nei pensieri degli italiani

Il 2018 parte con lo slancio giusto sul fronte dei consumi: l'anno si è chiuso con un boom di vendite sotto l'albero e la settimana di Natale fa registrare un aumento del 15,6% rispetto alla stessa settimana di un anno prima. È quanto emerge dal sondaggio di fine anno Coop-Nomisma. Nelle buste della spesa più carne che pesce, molta gastronomia e formaggi, con un Centro Sud che guida la classifica degli acquisti (Campania in testa con un +16,2% seguita da Molise, Umbria, Puglia). In controtendenza ma giustificato dall'effetto Natale anche il dato di un +9,7% segnato dai settori no food (giochi, elettronica). E se il 2017 è stato per i consumi un anno migliore delle attese sfiorando l'1,5%, sono buoni gli auspici anche per il 2018 grazie a un aumento del potere d'acquisto delle famiglie che dovrebbe raggiungere ritmi di crescita prossimi all'1%. Un bicchiere mezzo pieno che toccherà stando alle previsioni più i comparti dell'audiovisivo, computer e accessori (+8,5% nel 2018), telefoni e equipaggiamento (+7,8%) e solo in parte l'alimentare (+ 2,1%). Stando poi alla distribuzione moderna l'andamento sarà ancora positivo (+1%) ma più che dimezzato nei ritmi di marcia rispetto al 2017, anno contrassegnato da un eccezionale effetto climatico.

Il sondaggio Coop-Nomisma rileva che per il 2018 scendono in picchiata le parole dalla connotazione negativa che gli italiani associano all'anno appena iniziato; il timore crolla di quasi 6 punti percentuali (lo indicava come parola chiave nel 2017 oltre il 10% del campione, ora non arriva al 5%), sorte analoga per il termine crisi (-3 punti percentuali). Si affidano al cambiamento i più giovani e vedono decisamente rosa gli over 50. Credono nella ripresa maggiormente gli abitanti del Mezzogiorno. L'ottimismo tocca le intenzioni di spesa che tra il 2017 e il 2018 volgono tutte in segno positivo. Al top i soliti oggetti dei desideri: i viaggi (il 23,3% spenderà di più) e lo smartphone (il 64% prevede in crescita il budget destinato), ma ritornano voci evergreen degli italiani come l'arredamento, la ristrutturazione della casa e ancora investimenti per il tempo libero e la cura di sé (abbonamenti a teatro, stadio, pay tv fino al ricorso alla chirurgia estetica).

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