La settimana è stata caratterizzata dalle riunioni delle Banche centrali

Piazza Affari ha chiuso in ribasso dopo due sedute consecutive in cui avevano prevalso gli acquisti. La settimana è stata caratterizzata dalle riunioni delle Banche centrali. La Bank of Japan, confermando il piano di quantitative easing e i tassi d'interesse, ha spostato il focus dalla base monetaria al controllo della curva dei rendimenti. La Federal Reserve, come da attese, ha lasciato invariati i tassi d'interesse aprendo la porta ad un probabile rialzo nel mese di dicembre. Il petrolio è rimasto ostaggio delle indiscrezioni che circolano circa il meeting di Algeri in programma la prossima settimana. Per gli analisti nel mese in corso sono attesi circa 800 mila barili al giorno in più rispetto all'offerta globale di agosto. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,11% a 16.452 punti.

Tra le banche vendite su Mps (-1,88% a 0,188 euro) ,che si è avvicinata ai minimi storici toccati martedì 20 settembre ed ha avvertito ancora la tensione sui bond subordinati. In rosso sono finite anche Popolare dell'Emilia Romagna (-2,93% a 3,244 euro), Banco Popolare (-2,28% a 2,056 euro), Intesa SanPaolo (-3,20% a 2 euro) e Ubi Banca (-3,40% a 2,10 euro). In controtendenza Unicredit (+1,32% a 2,148 euro), che è stata inserita questa mattina da Goldman Sachs nella sua 'conviction buy list'.

Sotto i riflettori il settore del lusso. Ferragamo ha guadagnato il 2,59% a 22,59 euro in scia alla promozione arrivata questa mattina dagli analisti di Kepler Cheuvreux, che hanno alzato il giudizio sul titolo della maison fiorentina del lusso a 'buy' dal precedente 'hold'. Gli esperti vedono un potenziale miglioramento delle vendite e un riposizionamento del brand, specialmente nella linea femminile. In calo invece Moncler (-2,18% a 15,28 euro) su cui ha pesato l'annuncio dell'accelerated book building effettuato da Eurazeo per il collocamento del 6% del capitale ad un prezzo pari a 15,34 euro. Infine positiva Mediaset (+1,31% a 2,782 euro).
 

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