Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,25% a 19.296,16 punti

Piazza Affari ha chiuso in rialzo, sostenuta dagli acquisti che hanno premiato il comparto bancario e i titoli petroliferi. Il premier inglese, Theresa May, ha fatto sapere che l'uscita dall'Unione europea sarà netta, anche se la votazione finale spetterà al Parlamento di Londra. Notizia questa che ha fatto scattare gli acquisti sulla sterlina: il cambio tra il pound e il dollaro statunitense mostra un balzo di circa 3 punti percentuali. In mattinata dal Regno Unito è arrivato un altro spunto importante: l'inflazione a dicembre è salita oltre le attese degli analisti. L'altro grande appuntamento politico della settimana è l'insediamento ufficiale di Donald Trump, in programma venerdì. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,25% a 19.296,16 punti.

Ben comprati i titoli del comparto bancario: Banco Bpm ha guadagnato il 2,29% a 2,77 euro e Bper l'1,62% a 5,34 euro, anche se le migliori del listino sono state Ubi Banca, +3,41% a 3,40 euro e Unicredit, maglia rosa con il +3,51% a 2,71 euro. Secondo gli analisti di Goldman Sachs il downgrade sull'Italia da parte di Dbrs avrà un impatto minimo sugli utili delle banche, anche alla luce della decisione delle clearing house europee Lch e Cc&G che hanno annunciato questa mattina che manterranno invariati i margini di garanzia sui titoli di Stato italiani.

Fca (+1,02% a 8,89 euro) ha rialzato la testa dopo il dato sulle immatricolazioni in Europa a dicembre. Il Lingotto ha venduto 74 mila vetture, il 13,7% in più rispetto allo stesso mese del 2015 e meglio del +3,2% del mercato. La quota di mercato di Fiat Chrysler in Europa è aumentata al 6,2%. Nell'intero 2016, le vendite di Fca sono aumentate di oltre 14 punti percentuali. Positiva anche Eni (+0,45% a 15,47 euro) sulla scia della promozione arrivata questa mattina dagli analisti di Jefferies, che hanno alzato il giudizio sul titolo del colosso petrolifero a "buy" dal precedente "hold", con target price alzato del 36% a 18 euro. Nel settore oil gli acquisti hanno premiato anche Saipem (+2,14% a 0,50 euro).

Mediaset (-0,62% a 4,17 euro) ha recuperato terreno nel pomeriggio, dopo essere finita sotto pressione in mattinata in scia ai rumors rilanciati dai media secondo o quali l'Agcom sarebbe pronta a dare un nuovo stop a Vivendi, dichiarando nulla un'eventuale Opa lanciata da Bolloré. Infine Luxottica (-0,84 a 53,2 euro) ha tirato il freno dopo l'exploit di ieri, favorito dalla maxi fusione con la francese Essilor.

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