Milano, 24 mar. (LaPresse) – “Probabilmente pensavano che ci arrendessimo a qualcosa che non esisteva, con me hanno sbagliato. Il sistema Moggi? Con chi esisteva? Sono quasi stati prosciolti tutti. Dopo nove anni sono andati su interessi personali che non hanno ragione di esistere”. Così l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, intervenuto a ‘La Telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha commentato la sentenza della Cassazione su Calciopoli. “Non c’erano soldi, non avevamo una lira ma credo non ci fosse nulla da dire, resta solo De Santis che non ha fatto nulla – ha proseguito l’ex dirigente bianconero – Ci barcamenavamo comprando un giocatore e vendendone un altro, dovevamo fare per forza una cessione a prezzi alti per comprare altri giocatori”. A chi gli chiede se la Juve possa fare qualcosa per chiedere indietro gli scudetti, Moggi ammette che “le motivazioni ancora non le ho lette ma qualcosa succederà – ha concluso – Cosa farò io? Adesso leggo la sentenza, poi c’è Strasburgo e poi vedremo quello che succederà”.

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