"Il segretario ha vocazione alla resa dei conti, così non va"

 "Il Pd deve avere l'intelligenza e la lucidità per comprendere quello che è sotto gli occhi di tutti ovvero che è ancora la forza più significativa del centrosinistra o di ciò che fu il centrosinistra ma che da solo non è più in grado di vincere". Lo dice l'esponente della sinistra Dem, Gianni Cuperlo, parlando alla presentazione del libro 'Insieme per un campo democratico e progressista', scritto dal deputato Pd, Andrea De Maria, e dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, presentato a Roma dall'associazione Reti Sociali.

Secondo Cuperlo, la leadership e la classe dirigente del partito dovrebbero avere "quel tasso di umiltà che ti fa comprendere di avere bisogno degli altri" e allo stesso tempo le altre forze del centrosinistra devono a loro volta capire che "se si vuol offrire al paese una prospettiva di riforme condivise e partecipate bisogna considerare il soggetto più grande del proprio campo non come un avversario da battere ma come un interlocutore fondamentale". La parola usata da Cuperlo è "compromesso". "Un termine – conclude – che ultimamente è un po' svilito e che si associa a qualcosa di non trasparente, invece dovrebbe essere una parola che alberga come qualcosa di vitale nella classe politica di un Paese".

"Vorrei che il segretario del Pd avesse la contezza di parlare con chi non la pensa come lui", ha sottolineato Cuperlo. E ha aggiunto: "Ho letto il libro del segretario del Pd, Matteo Renzi, e sono rimasto colpito dalla vocazione di cercare una sorta di regolamento di conti" con chi sarebbe parte del suo stesso consesso politico, "così non funziona".  "Il traguardo condiviso – spiega – deve essere il governo, non per il potere ma perché solo un governo progressista può affrontare le riforme che possono aiutare chi è rimasto indietro".
 

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