"Dobbiamo raccontare a tutti i nostri successi ottenuti nelle città che governiamo"
"Oggi ho consegnato al presidente dell'Ordine dei giornalisti la lettera che trovate qui sotto. La campagna diffamatoria nei confronti del MoVimento 5 Stelle deve finire. Vi chiedo di reagire. Dobbiamo raccontare a tutti i nostri successi ottenuti nelle città che governiamo. Nel video vi racconto un po' di cose e vi segnalo alcuni appuntamenti imminenti. Per favore guardate fino alla fine e diffondete questo video! E' tempo di reagire". Lo scrive Luigi Di Maio (M5S) su Facebook.
Di seguito la lettera scritta a Enzo Iacopino dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: "Gentile Presidente, la libertà di stampa è un valore irrinunciabile per ogni Paese democratico. Ma altrettanto irrinunciabile è il rispetto della verità a cui ogni giornalista, per deontologia ed etica professionale, dovrebbe attenersi. In questi giorni abbiamo assistito a uno spettacolo indegno da parte di certa stampa, che ha usato la vicenda di una polizza a vita intestata a Salvatore Romeo, e il cui vero beneficiario è lui stesso tranne nell'ipotesi estremamente improbabile della sua morte, per infangare e colpire in maniera brutale la sindaca Virginia Raggi e l'intero Movimento 5 Stelle.
L'operazione di discredito nei confronti della Raggi è iniziata ben prima che il Movimento 5 Stelle vincesse le elezioni a Roma: lo sapevamo ed eravamo preparati a questo, ma oggi si è toccato un limite che è nostro dovere denunciare".
"Da osservatore attento – scrive Di Maio a Iacopino – avrà seguito la vicenda sulla polizza e saprà: 1) che la Raggi non ha mai preso un soldo; 2) che appresa dai magistrati la notizia della polizza, ha immediatamente richiesto che il suo nome venisse rimosso dal documento; 3) che la Procura stessa ha precisato che nella vicenda non si ipotizza alcun reato e che la polizza non è da considerarsi uno strumento di corruzione. Su gran parte dei Tg e dei giornali usciti il 3, il 4 e il 5 febbraio, però, gli italiani hanno letto un'altra storia, costruita non su fatti documentabili, ma su menzogne e notizie letteralmente inventate. E anche quando la Procura è intervenuta per ristabilire la verità, i giornali hanno continuato con le ipotesi, i sospetti, i dubbi e le insinuazioni. Nessuno sino ad oggi ha chiesto scusa né a Virginia Raggi, né al Movimento 5 Stelle, né ai lettori".
Il deputato Cinquestelle aggiunge in coda l'elenco di dieci giornalisti con relativi titoli degli articoli incriminati. "Lei Presidente mi invita a non generalizzare un'intera categoria, ma a segnalarle i casi di comportamenti deontologicamente scorretti. Eccoli qui – conclude – di seguito, con nomi e cognomi. Giudichi Lei se questa è informazione".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata