Nuoro, 13 set. (LaPresse) – Migliaia di persone dalle 16.30 di oggi hanno affollato l’esterno della base di Capo Frasca (nel Medio Campidano), dove si è svolta una manifestazione per chiedere la dismissione delle servitù militari in Sardegna. L’iniziativa è stata indetta e organizzata dai comitati Gettiamo le basi, Su Giassu, Su Sentidu e dai movimenti indipendentisti A manca pro s’Indipendentzia e Sardigna Nazione, a cui negli ultimi giorni hanno aderito altri comitati e partiti politici.
“CHIUSURA IMMEDIATA DEI POLIGONI”. “Non chiediamo il ridimensionamento, né la dismissione progressiva dei poligoni militari – hanno detto i partecipanti alla manifestazione – ma la loro chiusura immediata, senza trattative”. “Siamo qui per dire basta alla dipendenza – ha spiegato Manolo Mureddu del comitato Sulcis in lotta – contro le servitù e la colonizzazione italiana. La Sardegna deve essere indipendente”. In tanti scandiscono slogan e cori contro i partiti politici “italiani” che hanno aderito alla manifestazione. “Cosa ci fanno qui?”, ha chiesto nel suo intervento Andrea Pili di Gioventù indipendentista. “Ai politici presenti dico che non dovete dialogare con chi vi dà pugni in faccia (lo Stato italiano, ndr), dovete dimettervi”, ha affermato invece un altro rappresentante dei movimenti.
MICHELA MURGIA TRA I MANIFESTANTI. Anche la scrittrice Michela Murgia, leader del movimento Sardegna Possibile, è intervenuta alla manifestazione contro le servitù militari. “Siamo qui perché siamo contro le servitù militari – ha esordito Murgia – ma ci dovrà vedere uniti anche la battaglia contro le servitù del futuro, come quella energetica, create per produrre cose che non saranno utili a nessuno”. La scrittrice ha criticato chi difende la presenza militare perché crea occupazione nell’isola. “Anche la camorra dà decine di posti di lavoro – ha replicato – ma nessuno si sogna di legittimarla”. “Due sole parole giustificano oggi la nostra presenza qui – ha concluso parlando in sardo – e sono a fora e indipendentzia (Fuori – dalla Sardegna, ndr – e indipendenza”.
M5S: OCCORRE BLOCCARE ACCESSO ALLE BASI. L’ultimo intervento sul palco è stato quello del senatore sardo del Movimento 5 stelle, Roberto Cotti, componente della commissione Difesa in Senato. Cotti è l’unico esponente di un partito rappresentato anche fuori dalla Sardegna, invitato a parlare sul palco. “Sono anch’io indipendentista”, ha esordito il parlamentare. “A Roma ci stanno prendendo in giro – ha affermato – trattandoci ancora come una colonia. Ora parlano di ridimensionamento dei poligoni, significa che si limiteranno a ritagliarne qualche pezzettino qui e lì. Per costringerli a chiudere – ha continuato – occorre bloccare le strade di accesso alle basi”. Al termine della manifestazione, gli organizzatori hanno detto che non si sarebbero aspettati tanta partecipazione (si parla di 12mila presenze). “Ma è solo l’inizio – hanno concluso – non dobbiamo disperdere tutto quello che abbiamo visto oggi”.
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