Sarebbe "possibile raddoppiare la produzione a Maranello" ma il Cavallino deve procedere "con cautela"
Ferrari chiude un secondo trimestre con un utile operativo record e si avvicina alla data in cui svelerà i piani fino al 2022. Il Cavallino termina il secondo quarto dell'anno on un utile netto adjusted in aumento del 30% a 136 milioni di euro e un Ebit rettificato che sale del 29% al livello record di 202 milioni di euro, con un incremento del margine di 260 punti base al 21,9%. "Sono soddistatto del secondo trimestre. Abbiamo ottenuto risultati significativi, continuiamo a fare progressi", commenta il presidente e amministratore delegato di Ferrari, Sergio Marchionne, nella conference call con gli analisti.
Il top manager con il maglioncino fa sapere che presenterà il nuovo piano industriale "nella prima parte del 2018, se tutto va come previsto nel primo trimestre". Nel primo quarto del prossimo anno Maranello dovrebbe quindi tenere un 'Investor Day' con cui alzare il velo sui piani a cinque anni. Su eventuali anticipazioni dei numeri Marchionne chiede agli analisti di pazientare fino ad allora.
Il manager spiega che ipoteticamente sarebbe "possibile raddoppiare la produzione a Maranello" con le strutture esistenti, ma ripete che il Cavallino deve procedere "con cautela" anche perché attualmente "siamo in un limite ragionevole" in termini di produzione "considerando l'ampiezza del portafoglio di modelli: non faremo mai una produzione eccessiva". Il capo azienda si dice "terrorizzato" dall'idea che Ferrari possa perdere la sua esclusività. "Ogni nuovo modello dovrà essere dello stesso livello di quelli attuali", sottolinea Marchionne, anche se conferma – come scritto da Bloomberg nei giorni scorsi – che si sta valutando anche un 'utility vehicle' a quattro posti per raddoppiare gli utili operativi. "Dobbiamo guardare altri modelli – prosegue il presidente e a.d. – c'è spazio da occupare".
Tornando ai numeri dell'esercizio in corso, nel trimestre le consegne totali sono pari a 2.332 unità, in aumento di 118 unità (+5,3%), con i ricavi netti che crescono a 920 milioni, in aumento del 13,5% a cambi correnti. Il risultato è stato trainato da un aumento del 36% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), mentre quelle dei modelli a 8 cilindri (V8) sono state sostanzialmente in linea con l'anno precedente.
Nella nota con i conti, il Cavallino afferma di essere sulla strada buona per chiudere "un altro grande anno". Nel frattempo, a metà del guado, Marchionne può confermare i target, con consegne a circa 8.400 unità, comprese le supercar, ricavi netti oltre 3,3 miliardi, un adjusted Ebitda superiore a 950 milioni e un indebitamento industriale netto intorno ai 500 milioni.
Al 30 giugno l'indebitamento industriale netto è ridotto a 627 milioni, rispetto agli 653 milioni del 31 dicembre 2016, spiega la casa di Maranello, "grazie alla generazione di un forte free cash flow industriale, nonostante la distribuzione ai possessori di azioni ordinarie pari a 120 milioni di euro". Il mercato, dopo gli acquisti delle ultime sedute, preferisce portare a casa dei realizzi. Ferrari termina a Piazza Affari con una flessione del 3,45% a 89,6 euro.
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