Il miliardario, primo azionista di Vivendi, avrebbe pagato delle tangenti per concessioni portuali in Africa

L'uomo d'affari, Vincent Bolloré, è stato iscritto nel registro degli indagati mercoledì sera a Parigi nell'ambito dell'indagine sui sospetti di corruzione dopo l'assegnazione al suo gruppo di concessioni portuali in Africa occidentale. Lo ha annunciato il suo portavoce in un comunicato stampa. Ma non sono stati specificati al momento i capi di accusa contro il miliardario 66enne, che ha lasciato l'ufficio dei giudici dopo un fermo di 36 ore e l'interrogatorio.

"Vincent Bolloré, che rimane presunto innocente, potrebbe finalmente avere accesso a questo dossier che non ha mai conosciuto e rispondere a queste accuse infondate", si legge ancora nella nota.

Il finanziere bretone è primo azionista di Vivendi, secondo di Mediobanca, in crescita in Tim e al centro di una disputa legale con Mediaset dopo il caso scoppiato dopo la vendita di Premium. Ancora al comando del gruppo Bolloré, l'industriale francese – che ha recentemente ceduto le redini di Vivendi al figlio Yannick – è stato preso in custodia martedì mattina negli uffici della polizia anti-corruzione a Nanterre con altri due dirigenti del gruppo.

L'inchiesta, basata sulle accuse di "corruzione di agenti stranieri depositari dell'autorità pubblica", "abuso di beni sociali" e "violazione della fiducia", è guidata da giudici del polo finanziario del tribunale di primo grado di Parigi.

I giudici Serge Tournaire e Aude Buresi stanno cercando di capire se il gruppo legato al finanziere francese abbia utilizzato le attività di consulenza politica della sue controllate Havas e Bolloré Africa Logistics (precedentemente nota come Sdv) per ottenere rispettivamente la gestione dei porti di Lomé, in Togo, e di Conakry, in Guinea.

Nell'ambito di questa indagine, l'amministratore del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e il capo della divisione internazionale di Havas, Jean-Philippe Dorent, si sono presentati mercoledì davanti ai magistrati istruttori per la loro possibile incriminazione, dopo essere stati trattenuti in custodia di polizia a Nanterre. Un quarto uomo in custodia con, l'imprenditore Francis Perez, è stato rilasciato poco dopo le 14 senza accuse contro di lui, ha detto il suo avvocato.

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