I veneti chiudino a quota 40 un brutto campionato. Ancora una prova dignitosa dei campani di De Zerbi

La gioia per la salvezza si mescola all'addio (o arrivederci) alla Serie A. Al Chievo serviva almeno un punto per essere sicuro di non retrocedere e non poteva essere il Benevento, orgoglioso e mai arrendevole ma con motivazioni inferiori, a fermarlo. I sanniti – che all'andata proprio con il Chievo centrarono la prima storica vittoria in A – da tempo hanno salutato la categoria ma hanno comunque onorato il campionato, arrendendosi solo dopo aver lottato.

Un gol (anche questo col sapore dell'addio) di Roberto Inglese è stato sufficiente col minimo sforzo – in rapporto ai pochi tiri effettuati – al Chievo per prendersi l'intera posta e celebrare al meglio una classifica che si chiude col sorriso. Primato speciale per D'Anna, che ha conquistato il 100% dei punti nel suo traghettamento dopo l'esonero di Maran. Tre vittorie e 9 punti che sono valsi l'agognata salvezza. Guai a pensare però che sia stata una passeggiata, anzi.

L'avvio è da brividi perchè i locali hanno il freno a mano tirato e sono bloccati dalla paura, mentre i campani sono spensierati e con un possesso palla fastidioso e punzecchiature frequenti danno fastidio eccome. Tant'è che la prima palla gol è proprio degli ospiti, al 13', quando un traversone di Letizia smanacciato da Sorrentino, termina sul destro di Cataldi che calcia trovando la grandissima risposta in tuffo del portiere del Chievo. Prova a uscire dal guscio la squadra di D'Anna e si fa vedere al 17' con Giaccherini che scarica al limite per Castro che prova il piazzato non sorprendendo però Puggioni che si distende. Ad aiutare i clivensi le notizie dagli altri campi, col Crotone sotto a Napoli.

La tranquillità mentale si traduce nel gol al 35' di Inglese, che però l'arbitro annulla per posizione di fuorigioco del bomber, ravvisata col Var. Il primo tempo non regala altre emozioni anche se il Benevento perde incisività e il Chievo trova più coraggio e fiducia. La ripresa si apre con un gol, ancora di Inglese ma stavolta valido. Il centravanti, al passo d'addio con i clivensi (e salutato con la standing ovation quando ha lasciato il posto a Stepinski), riprende una respinta di Puggioni su botta di Hetemaj e a colpo sicuro da due passi mette dentro.

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