E su Allegri dice: "E' stato bravissimo, non bravo. Oggi è il miglior allenatore italiano"

"Se pensavo che la Juve potesse vincere lo scudetto? In tutta onestà, no. Però avevo detto: attenti, prima di dare questa squadra per spacciata. Alla fine ce la ritroveremo a lottare per il titolo, come sempre". Marcello Lippi, in un'intervista rilasciata a 'La Gazzetta dello Sport', ha parlato del titolo conquistato ieri dai bianconeri con tre giornate d'anticipo dopo un'incredibile rimonta. "E' abituata a vincere con grande anticipo e tanti punti di vantaggio. Una volta che si è trovata così sotto, i giocatori si saranno detti: dov'è scritto che non possiamo recuperare? E hanno ripreso più di 20 punti – ha proseguito l'ex ct della nazionale – Questo è lo scudetto di tutti. Come sempre. Non esiste lo scudetto di uno solo, anche se dovesse segnare 30 gol come Higuain. E' lo scudetto dei giocatori. E' lo scudetto della società che trasmette presupposti psicologici unici. E' lo scudetto dei campioni storici, come Buffon, che hanno trasmesso questi valori ai nuovi. Ed è lo scudetto di un allenatore che incarna perfettamente la cultura del calcio italiano: concreto, saggio, sempre sul pezzo".

Lippi si è poi soffermato ulteriormente sul lavoro di Massimiliano Allegri. "E' stato bravissimo, non bravo. Ha avuto una crescita continua, direi spaventosa, e oggi è il miglior allenatore italiano. Ha tutto quello che ci vuole e non intendo soltanto la competenza tecnico-tattica, che forse è la meno importante – ha proseguito l'ex allenatore della Juventus – Bravo anche a gestire il turnover, a far sentire tutti importanti e parte di un progetto: gli avvicendamenti non sono stati solo per emergenza". L'unico rimpianto a Torino è rappresentato dalla Champions League. "Sì, forse l'unica cosa sbagliata, dal Sassuolo in poi, è stata la partita a Siviglia. Certe situazioni, tipo il gol di Cuadrado nel derby all'ultimo, avevano fatto capire che la ruota era girata in senso giusto – ha concluso – Il rammarico per l'Europa invece resta: la Juve poteva andare lontano".

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