Al Mediolanum Forum di Assago i cinque ragazzi di Bologna regalano un super live al loro pubblico

Volevano un 'bel concerto da mitomani' e l'hanno avuto. Lo Stato Sociale fa il salto di qualità: i cinque ragazzi di Bologna sono diventati grandi e entrano in uno dei templi della musica italiana. Un Mediolanum Forum di Assago che non è sold out, ma è come se lo fosse. Perché per Albi, Bebo, Lodo, Carota e Checco è il raggiungimento di un obiettivo che fino a poco fa neanche potevamo immaginare: cantare davanti a diecimila persone. "Siete il più grande 'si può fare' della nostra vita", dice Lodo salutando il pubblico.

Perché quella di Lo Stato Sociale è una storia che parte dal basso e che ora li porta in altissimo. Ma il clima del concerto e il calore del pubblico ricordano tanto gli anni del liceo (c'è da dire che l'età media del pubblico è quella). E' come essere alla festa di fine anno ad ascoltare i compagni di classe che hanno messo su un gruppo e provano in garage. Solo che loro sono riusciti a fare il salto di qualità mantenendo tutta quella spontaneità.

Pochi fronzoli, nessuna scenografia, solo la musica, un maxi schermo su cui passano disegni, scritte e video e tutti i fan che cantano con loro. Un motivo, in realtà, c'è. A inizio concerto una voce registrata spiega: "Ci siamo accorti che, a fare i prezzi bassi, poi non ci stanno i soldi per fare le figate". Lo Stato Sociale, che per loro stessa definizione è più un collettivo che un gruppo, ha deciso infatti di mantenere i biglietti ad un costo popolare per permettere a tutti di partecipare. "Se cinque stronzi di Bologna possono farlo, allora una strada diversa esiste", scrivevano su Instagram prima di salire sul palco. Per loro è la dimostrazione che senza grandi ospiti, senza alte rotazioni in radio, senza multinazionali e sponsor, si può comunque arrivare in alto. "Agli ambiziosi basta vincere, e prima o dopo nella vita può capitarti. Solo i mitomani non si accontentano di vincere ma vogliono cambiare le regole del gioco", dicono.

A quanto pare, loro quelle regole le hanno cambiate. L'unica cosa che si tengono stretti, è il loro pubblico, che dal 2009 a oggi non è cambiato. È cresciuto, sia per età sia in quantità. Ma si diverte e canta ancora come alla festa del liceo, per più di due ore di fila. Proprio come fa Lo Stato Sociale. Per dirla alla loro maniera: "Bella regaz!".

LA SCALETTA: Sessanta milioni di partiti, La rivoluzione non passerà in tv, Buona sfortuna, C'eravamo tanto sbagliati, La musica non è una cosa seria, Nasci rockstar muori giudice ad un talent show, In due è amore in tre è una festa, Mai stati meglio, La felicità non è una truffa, Forse più tardi un mango adesso, Per quanto saremo lontani, Ladro di cuori col bruco, Amore ai tempi dell'Ikea, Magari non è gay ma è aperto, Sono così indie, Eri più bella come ipotesi, Niente di speciale, Amarsi male, Mi sono rotto il cazzo, Abbiamo vinto la guerra, Quasi liberi, Io te e Carlo Marx, Cromosomi, Vorrei essere una canzone.

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