Il segretario Pd prova a recuperare il terreno perso nella sfida per il primo posto. La replica di Stefania Craxi: "Cerchi i mariuoli nella sua cerchia"

La rimborsopoli dei Cinque stelle 'esplosiva' come tangentopoli. O almeno così si augura Matteo Renzi. Il segretario Pd prova ad approfittare del momento di difficoltà dei pentastellati, provando così a recuperare il terreno perso nella sfida per il primo posto.

La riduzione dei vari Dessì, Cecconi, Martelli, Vitiello a "mele marce" da parte di Di Maio? "Ha un negozio di ortofrutta, piuttosto", attacca. Di più. "Ricorda Bettino Craxi con Mario Chiesa che era un 'mariuolo'", è l'affondo. Per il leader dem quello che sta accadendo sui 5 stelle "è impressionante".

"Ci fanno la morale, ci dicono che noi abbiamo gli impresentabili, ma si sono trasformati: si sono trasformati nell'arca di Noè e sono saliti a bordo truffatori, scrocconi, riciclati di altri partiti politici e massoni. Portano in Parlamento i Scilipoti e i Razzi della prossima legislatura", scandisce, sfidando il candidato premier M5S a querelarlo se dice il falso, "tanto io, a differenza sua, non ho l'immunità".

La rincorsa di Renzi, insomma, passa anche per toni meno soft del solito. Anche Pietro Grasso gli offre un assist niente male per provare a 'coprirsi' a sinistra. Vuole reintrodurre il tetto degli stipendi per i funzionari del Senato? "Credo che ci stia prendendo in giro. Si chiamava 'tetto Renzi' perché lo abbiamo messo noi. Grasso è l'unico che non lo rispetta. Che ci venga a fare la morale anche no", sentenzia.

Su sicurezza e antifascismo, ribadisce poi, il Pd non ha lezioni da prendere. Gli ultimi fatti di Macerata non hanno certo giovato, i sondaggi non sorridono, ma Renzi tira dritto: "Non abbiamo paura – dice – il Pd sarà il primo gruppo parlamentare e il primo partito, alla faccia dei gufi". Il crinale rimane lo stesso: buonsenso e responsabilità contro urla e promesse. "Non fidatevi degli estremisti, perché sono estremisti in tutto. Gli estremisti non riposano – avverte – Siamo in una fase in cui le ricette degli estremisti fanno paura su tutto". Certo, il terreno perso va recuperato. La manifestazione di sabato, con gli attacchi da sinistra per l'assenza dei dem, non ha giovato. Ecco allora che, dalla 'sua' Firenze, al fianco di un 'bomber' del calibro di Marco Minniti.

"Siamo qui a ribadire che noi siamo orgogliosamente antifascisti", scandisce annunciando che il Pd sarà giovedì "tutto insieme" a S.Anna di Stazzema per aderire all'anagrafe antifascista. Il segretario non 'corre' da solo. Ha al suo fianco il ministro dell'Interno: "Nel momento in cui c'è una partita che riguarda il futuro dell'Italia un grande partito si unisce e lavora insieme al suo leader per vincere le elezioni", assicura Minniti che rivendica "la funzione nazionale" ricoperta dal Pd.

"Mai come adesso i destini di un Paese e i destini di un partito, il Pd, sono apparsi strettamente intrecciati. Basta guardarsi l'ombelico", avverte. Per il titolare del Viminale i competitors non rappresentano una valida opzione: "Da un lato c'è un ritorno al passato, dall'altro c'è un passo – fatto in rigoroso silenzio – verso l'ignoto. Di fronte a questo non c'è alternativa a una forza che rappresenta il presente e il futuro dell'Italia. Non vorrei dispiacervi, siamo noi quella forza".

 

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