Torino, 19 ott. (LaPresse) – “Sono rammaricato perché sia per me che per i miei avvocati non c’erano gli estremi per una condizione di condanna e quindi il giudice avrebbe dovuto assolvermi con formula piena”. Lo afferma a La Presse Davide Vannoni il guru del cosiddetto “metodo Stamina”, prosciolto per prescrizione questa mattina a Torino nel processo tentata truffa ai danni della Regione Piemonte.

“Era un processo insussistente nel quale non c’era la condizione per una condanna – ha continuato Vannoni che non era presente in aula – Ma l’Italia non mi interessa più. Ora sono in giro per convegni a parlare di cellule staminali”.

L’accusa per Vannoni riguardava un finanziamento di 500 mila euro prima deliberato e poi revocato a un’associazione di medicina rigenerativa di Vannoni nel 2007-2008 da parte della giunta regionale del Piemonte, allora guidata da Mercedes Bresso. Il procuratore Avenati Bassi aveva chiesto la condanna a due anni senza alcuna attenuante mentre i legali di Vannoni, gli avvocati Pasquale Scrivo e Liborio Cataliotti, avevano chiesto per lui l’assoluzione o, in subordine, la non procedibilità per prescrizione del reato.

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