Il governatore lombardo boccia le misure annunciate dal governo, che prevedono un Centro permanente per il rimpatrio in ogni regione

"Un Cie da 100 posti in una Regione come la Lombardia dove ci sono 22mila immigrati clandestini non serve a nulla se non ci sono altre misure. Le prime sono i respingimenti e fare i campi profughi in Libia per evitare che partano". Così il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, in galleria Vittorio Emanuele di Milano, a margine del '112 Day', in merito alle misure annunciate dal governo, che prevedono un Centro permanente per il rimpatrio in ogni regione.

In materia invece di sicurezza, secondo Maroni, "va bene dare più poteri ai sindaci, ma quelli che sono stati dati sono troppo pochi. Io da ministro dell'Interno avevo dato poteri veri ai sindaci con il Decreto sicurezza. Non si è avuto il coraggio di andare fino in fondo". Oltre al Daspo, continua il governatore lombardo "il sindaco deve avere il potere di ordinanza per gestire la sicurezza nella città, nel suo comune, in qualunque forma e per qualunque necessità. Io avevo dato potere di ordinanza anche non contingibile e urgente. Purtroppo non è stata riproposta questa iniziativa"

 

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