Durante la presentazione del suo ultimo libro aveva detto che "fare la vittima è diventato un mestiere"

Le frase "C'è una figura, la vittima, che è diventata un mestiere, questa figura stramba, per cui la vittima ha il monopolio della parola", che avrebbe pronunciato l'ex br Barbara Balzerani, nel corso della presentazione del suo libro al Cpa-Firenze sud, il 16 marzo scorso, giorno dell'anniversario della strage di via Fani e del rapimento di Aldo Moro, non ha solo sollevato un vespaio di polemiche e l'indignazione della figlia dello statista democristiano assassinato e di molti altri familiari di vittime del terrorismo. Ha spinto la procura di Firenze, alla quale la Digos ha trasmesso un'informativa sulla serata al Cpa, ad aprire un fascicolo, al momento senza indagati e senza ipotesi di reato. E il caso è diventato, improvvisamente, giudiziario. Anche perché sulle dichiarazioni di Barbara Balzerani, Lorenzo Conti, figlio del sindaco di Firenze Lando Conti, ucciso dalle Br nel 1986, ha annunciato l'intenzione di querelare l'ex brigatista.

Del resto era prevedibile che le istituzioni reagissero alle frasi dell'ex Br che fu dirigente della colonna romana delle Brigate rosse e componente del commando che organizzò il rapimento del leader democristiano e condannata a sei ergastoli.

La vicenda, però, ha avuto uno strascico che ha coinvolto direttamente il Centro popolare autogestito Firenze sud che aveva invitato l'ex brigatista a presentare il suo libro. Ieri, infatti, il Consiglio comunale di Firenze ha votato una mozione, a larga maggioranza, presentata dal centrodestra, nella quale si invita il sindaco a intraprendere le azioni necessarie per recuperare l'immobile occupato abusivamente da una decina d'anni dal Cpa-Firenze sud in via Villamagna.

Martedì, su Facebook, il Cpa ha replicato: "Il Centro popolare non si tocca. Contro le speculazioni della destra. Contro chi vorrebbe cancellare qualsiasi voce di dissenso in questa città. Per chi pensa sia ancora necessario aprire spazi di lotta, incontro, dibattito e solidarietà. Per chi non vuole regalare questa città all'egoismo ed ai reazionari… Il centro popolare non si tocca! Seguiranno una presa di posizione ufficiale da parte dell'assemblea del Cpa Fi-sud",  Al Centro popolare autogestito, infine, è arrivata la solidarietà di Potere al popolo e del Partito comunista. "Sarebbe stato un atto di cautela e di buon senso – ha affermato Potere al popolo in una nota – da parte della maggioranza consiliare quello di evitare facili strumentalizzazioni del quarantennale del rapimento Moro. Sono anni che la destra, nelle sue varie anime, chiede lo sgombero del Cpa e ci pare assurda la reattività con cui si è accolto l'ennesimo pretesto della destra. Avremmo voluto che una reattività simile si fosse dispiegata su connessioni molto più semplici, l'omicidio di Idy Diene e il razzismo di Pirrone ad esempio".

E il partito comunista, che "si schiera al fianco dei compagni del Cpa e si rende disponibile a qualsiasi tipo di iniziativa per contrastare la decisione di sgomberare il centro sociale", ha concluso affermando che "non ci stupiamo dell'accaduto, infatti ormai tutto l'arco istituzionale ha abbracciato una svolta reazionaria e aspettava solo la scusa, il passo falso, per montare ad arte un caso per poter agire ed avere il pretesto dello sgombero".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata