l programma che andrà in onda su Rai3 da domenica 14 gennaio per otto prime serate
Nuova stagione per Amore Criminale. Il programma, che andrà in onda su Rai3 da domenica 14 gennaio per otto prime serate, è nato nel 2007, quando la legge contro lo stalking ancora non esisteva e di violenza sulle donne si parlava pochissimo. E oggi, dopo undici anni, l'argomento è purtroppo più vivo che mai, tanto che il sottotitolo della trasmissione è diventato Storie di femminicidio.
Alla narrazione, quest'anno, Veronica Pivetti che succede a Camila Raznovich, Luisa Ranieri, Barbara De Rossi e Asia Argento. Amore criminale si presenta con una nuova formula: oltre alla tradizionale puntata, condotta appunto dalla Pivetti, ci sarà un'anteprima durante la quale Matilde D'Errico, ideatrice e autrice del programma, intervisterà in studio una donna sopravvissuta alla violenza. Il direttore di Rai3, Stefano Coletta, è convinto della sua decisione di spostare il format, in cui ha "sempre creduto fortemente", in prima serata, la domenica: "Questo programma – spiega – fa un gran lavoro di prevenzione e mette in campo strumenti per tutte le donne di presa di consapevolezza. Quando ci innamoriamo, il nostro perimetro identitario può perdere i confini razionali del proprio io, si mette in campo una fusione, si è miopi".
"Lo abbiamo collocato – aggiunge – in una serata difficile scientemente. Rai3, quando sono arrivato io, aveva perso dei pezzi come Fabio Fazio e il team di Gazebo. Ho pensato che Amore criminale mette in campo un processo narrativo di cui la platea domenicale era rimasta orfana". E anche qui si trova il motivo della scelta di Veronica Pivetti. Volto noto delle fiction, abituata però a atmosfere decisamente più leggere e comiche. "Il mio è un ruolo importante, perché essere il volto di tante donne è una enorme responsabilità. Stavolta non ci faremo insieme delle risate, ma non importa, ci troveremo insieme in un altro modo". "È un peccato che esista questa trasmissione, è un dolore. Ma, dall'altra parte, per fortuna che c'è. Mentre registravo, ho faticato in più di un momento. Sono storie inaccettabili. È un programma che mi ha fatto molto soffrire".
Un programma di difficile realizzazione, Amore criminale, perché entra nella vita e nelle sofferenze di intere famiglie. Ma è anche uno strumento di servizio: "Tante donne – racconta Matilde D'Errico – ci scrivono dopo la messa in onda. Magari non hanno ancora avuto la forza di denunciare e ci chiedono aiuto. Abbiamo deciso di confrontarci con i centri antiviolenza e la nostra redazione si è formata per dare uno strumento in più. Tutto questo aumenta il nostro senso di responsabilità". Su una cosa, Veronica e Matilde sono perfettamente d'accordo. In un momento in cui si parla molto di molestie, soprattutto dopo lo scandalo Weinstein, loro vogliono tenere le due cose ben separate. "Il tema delle molestie è importantissimo – spiega la Pivetti – ma è un'altra storia, non riesco a vedere il collegamento. Qui parliamo di donne che vengono uccise, non c'è Hollywood di mezzo, non ci sono luoghi di lavoro. Si parla di esistenze domestiche".
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