"Non sono arrabbiata con le atlete, ma se vinci senza la Isinbayeva non è vero oro"

"Stasera c'è la finale del salto con l'asta. Io, con grande dispiacere, non potrò essere presente. Le ragioni le conoscete tutti ma voglio chiarire una cosa. Non potrò partecipare ma non perché sono dopata. Tutte le vittorie che ho ottenuto in carriera sono pulite. Sono vittima di queste circostanze. Non sono un giudice e se la Iaaf pensa di aver fatto una cosa giusta sarà Dio a giudicare". Queste le parole della due volte campionessa olimpica del salto con l'asta Yelena Isinbayeva in una conferenza stampa convocata a Rio de Janeiro per annunciare il proprio ritiro dalle competizioni dopo lo scandalo doping che ha coinvolto la Russia e la decisione della Iaaf di escludere tutta la squadra russa di atletica.

"Oggi finisce la mia carriera ma non dico addio allo sport – prosegue – sono stata eletta nella commissione atleti del Cio e lotterò per difendere i diritti degli atleti puliti in Russia e nel mondo intero. Ringrazio i miei colleghi per la fiducia che mi hanno dato votando per me. E' una grande vittoria ed un grande onore".

"A fine giugno ai campionati russi ho salto 4.90 metri (miglior misura dell'anno, ndr) con il mio coach avevamo come obiettivo di saltare a Rio 5.10 metri e migliorare il record del mondo. Non avevo dubbi sulle mie possibilità. Credevo nella vittoria. Stasera ci sarà la finale senza di me. Non sono arrabbiata con le atlete, non è colpa loro, ma se vinci senza la Isinbayeva non è vero oro", aggiunge Isinbayeva. "Se stasera guarderò la finale? No, ci sono atleti russi in altri sport da supportare – ha rivelato – Non andrò in un posto dove invece non c'è nessun mio connazionale in gara".

 

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