A poco più di due settimane dalla nascita di Andrea, Alessandro Di Battista torna sulla scena politica

A poco più di due settimane dalla nascita del primogenito, Alessandro Di Battista sceglie In 1/2 in più, il programma di Lucia Annunziata su Rai3, per tornare prepotentemente sulla scena politica.

L'esponente del Movimento 5 Stelle, in primis, attacca il Rosatellum bis. "Visto che noi non facciamo alleanze, hanno fatto una legge elettorale che premia le coalizioni contro il Movimento 5 Stelle. Per me questo è un colpo di stato istituzionale", dichiara augurandosi che, se dovesse mai arrivare sul suo tavolo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "non la firmi".

Di Battista definisce il suo ruolo all'interno del Movimento come quello del "battitore libero", anche perché ora in cima alle sue preoccupazioni c'è il piccolo Andrea. "Una volta mi svegliavo alle 4 per vedere la rassegna stampa, ora per cambiare un pannolino", spiega sorridendo e spiegando che comunque la rassegna gli procurava un po' di bile. L'arrivo del figlio, che sarà regolarmente vaccinato, ha sicuramente avuto un peso nella scelta di non candidarsi al ruolo di capo politico del Movimento ora in mano a Luigi Di Maio. "Ma non sono geloso di Luigi – chiarisce subito – ho pensato che Luigi avesse delle possibilità maggiori e che sia meglio che, in questa fase, io faccia altro" sottolineando che comunque quelle che conta sono "le proposte".

Di Battista, comunque, non risparmia nessuno. Nelle sue mire finiscono anche la Lega e Matteo Salvini, che "avallando questa legge accetta che il prossimo governo sia Renzi-Berlusconi mentre lui si accontenta di qualche poltrona", ed Mdp, "hanno votato tutte le indencenze proposte da Renzi". Duro pure l'affondo contro i sindacati. "Sono responsabili della distruzione dell'Italia come i partiti politici", argomenta. In particolare l'obiettivo è puntato sulla Cgil. "È stracollegata al Pd, i suoi esponenti finiscono sempre in parlamento. Voglio vedere se la Camusso non sarà candidata". L'unico che si salva è Maurizio Landini della Fiom. "Non ce l'ho con lui ma in molti si sono svenduti al sistema", esplicita.

La prima grande battaglia elettorale in ordine temporale per il Movimento però è quella della Sicilia e proprio sull'isola, secondo Di Battista, la vittoria sarà "difficile" perché "ci sono accozzaglie tutte contro il Movimento 5 Stelle. Questo è il dramma". Da appassionato di politica estera il deputato romano, infine, analizza anche lo scottante tema della Catalogna. "Quando i popoli votano io sto sempre dalla parte di chi vota – il suo pensiero – quando ho visto i poliziotti con il passamontagna ho pensato che in Italia prelevano i mafiosi mentre lì hanno prelevato le urne. Rajoy ha fatto un errore politico incredibile, ora serve un dialogo supportato dalla Ue altrimenti a cosa serve?". 
 

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