Roma, 17 nov. (LaPresse) – “Sono rimasta male per il livore che ho sentito in sala, una reazione spropositata: sono morta e rinata in tre giorni e quindi mi aspettavo la stessa reazione anche stasera”. Con queste parole Isabella Ferrari, Premio per la miglior interpretazione femminile per il film ‘E la chiamano estate’ al Festival del Film di Roma, ha commentato in conferenza stampa la pioggia di insulti e grida che l’hanno investita al momento della premiazione in sala Sinopoli. Il regista che porta casa il Premio per la miglior regia del Festival, dal canto suo, dimostra un grande savoir faire commentando, quasi pacato: “La maleducazione fa parte del nostro paese. E’ interessante la rabbia: l’aggressività del pubblico non mi dispiace perché ricorda le belle serate futuriste con Marinetti, Carrà e Boccioni”. Ma chissà se i fischi hanno inseguito anche loro, come e’ successo questa sera a Franchi, pure all’incontro stampa dopo la cerimonia.

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