Berlusconi non esclude l'ipotesi Gentiloni per riformare la legge elettorale e poi andare al voto

Si aprirà alle 11 con una rappresentanza di Sinistra Italiana-Sinistra ecologia e libertà la terza e ultima giornata di consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per tentare di traghettare il Paese fuori dalla crisi di governo. Ieri il capo dello Stato ha ricevuto il gruppo Misto, le minoranze linguistiche, l'Udc, Fratelli d'Italia e la Lega Nord, ma è oggi la giornata più importante, con i colloqui col Pd, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia.

FI VERSO IPOTESI GENTILONI. A partire dalle 16 quando sarà proprio Silvio Berlusconi a varcare il portone del palazzo. L'ex Cav porta con sè la promessa fatta proprio a Mattarella che il suo partito sarà "responsabile". Possibile che Forza Italia sia tentata dall'idea di un nuovo esecutivo magari a guida Gentiloni – linea sposata anche dal Pd – per portare a termine il lavoro sulla legge elettorale che l'ex Cav vuole proporzionale. Una posizione che si tradurrebbe con il no all'ingresso diretto nella maggioranza di governo, ma in una sostanziale non belligeranza con l'esecutivo nascente e la disponibilità a un tavolo su riforme e legge elettorale, appunto. E' questa la posizione che prende forza nel partito di centrodestra, e che Silvio Berlusconi potrebbe esporre domani al presidente della Repubblica, dopo aver incontrato i vertici di Forza Italia a palazzo Grazioli per fare il punto sulla linea da seguire.

FDI-LEGA: NO A RENZI BIS. L'ipotesi di un Renzi bis pare inaccettabile da più parti.  Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ripete: "Qualcuno pensa ancora a un Renzi bis dopo 19.419.507 No del popolo sovrano? Renzi e il suo governo a casa, e non tornino mai più". Un no trova i forzisti su una posizione comune con Fratelli d'Italia e Lega. "Un Renzi bis sarebbe inaccettabile", tuona Giorgia Meloni, "gli italiani sono stati chiari". "Il popolo vuole votare e non gradisce Renzi come presidente del Consiglio", dice il vicesegretario del Carroccio. Giancarlo Giorgetti.

M5S: SUBITO AL VOTO.  Il M5S, che ieri pomeriggio si è riunito ancora per fare il punto sulla situazione, prima di salire oggi al Colle per le consultazioni, è chiaro: "Andiamo a votare subito", ripete Luigi Di Maio. Voto subito che per i pentastellati si realizza nell'andare alle urne subito dopo la sentenza della Consulta, a fine gennaio, e applicando anche al Senato, con i correttivi necessari, l'Italicum: il gruppo ha già depositato a Montecitorio una proposta in tal senso.

PD CONVERGE SU GENTILONI. Il Pd sarà l'ultimo partito a incontrare Mattarella. Al Colle saliranno Guerini, Orfini e i capigruppo Zanda e Rosato con il nome di Paolo Gentiloni tra le mani. Attorno al titolare della Farnesina si stringono i dem, che vedono bene un Governo di scopo per riformare l'Italicum e poi andare alle urne.

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