La responsabile della Sanità a Radio Monte Carlo: "Nessuna censura contro i no vax in rete. Ma lotta alle fake news"

"Vorrei dirlo molto chiaramente: non c'è alcun caos, il caos esiste solo in quei casi in cui non si vuole applicare la norma. Le procedure sono state chiarite, chi vuole mettere in regola i propri figli può farlo in qualsiasi maniera e c'è la volontà dell'amministrazione di venirgli incontro". Così la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, torna sul nodo delle vaccinazioni a scuola in un'intervista a Radio Monte Carlo. Ospite del programma "Primo Mattino" condotto da Claudio Micalizio, l'esponente governativo respinge le critiche alle modalità organizzative con cui si stanno applicando i provvedimenti del decreto.

I tentativi precedenti – "A chi dice che si poteva fare qualcosa prima – spiega Beatrice Lorenzin – faccio notare che il piano nazionale vaccini dello scorso gennaio nasce da un lavoro durato tre anni, molte regioni hanno già cercato di rendere obbligatorie le vaccinazioni proprio perché con le campagne di comunicazione non si riusciva a raggiungere le famiglie e oggi, a fronte dell'urgenza, abbiamo deciso di intervenire tornando con l'obbligo della vaccinazione al passato ma con mezzi moderni".

Scuole e Asl – Ma perché non affidare subito a scuole e aziende sanitarie lo scambio delle informazioni sulla condizione vaccinale dei bambini? "Sul piano anagrafico e informatico non tutte le regioni sono allineate – ha spiegato Lorenzin – ma il Ministero ha subito recepito l'invito della conferenza Stato-Regioni di permettere un dialogo informatico a partire dall'anno 2019: ovviamente questo dipende dalla tempistica e dalla prontezza delle amministrazioni locali".

"Strumentalizzazioni politiche" – "Purtroppo è evidente come questa vicenda sia stata molto esasperata dalle strumentalizzazioni politiche e questo mi spiace davvero molto anche per il ruolo che le istituzioni dovrebbero avere". "Ho sentito persone che reputo intelligenti – ha dichiarato Beatrice Lorenzin – affermare cose che non hanno alcun fondamento scientifico. In Italia come nel resto del mondo dovremmo pensare ad una politica che aiuta la scienza e da questa si fa supportare per ottenere obiettivi di interesse pubblico ma la politica non può usare la falsa scienza per inseguire un consenso elettorale".

Nessuna censura in rete – "Non c'è nessuna volontà di censura: non stiamo lavorando sulla rimozione dei contenuti 'no-wax' presenti in rete, noi stiamo cercando di capire con la polizia postale come intervenire in caso di fake news, di notizie evidentemente false che provochino allarme sociale" ha detto Lorenzin. "Come già accade in altri casi – ha spiegato il ministro – bisogna trovare metodi e sistemi per impedire che diventino virali notizie totalmente infondate che possono scatenare il panico o addirittura avere un indice di pericolosità".

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