I partiti stanno calibrando i lori pesi in attesa della scelta del governatore della Regione
A Roma niente sbilanciamenti prima del finale di partita. Aperture, mediogioco, qualche (finta?) chiusura, ma i giocatori stanno calibrando i reciproci pesi. Si temporeggia in attesa del test conclusivo: le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia di domenica 29 aprile.
Il risultato sarà fondamentale non solo a livello locale: inciderà sugli equilibri e le possibili trattative di governo. In gioco ci sono soprattutto i rapporti di forza fra i partiti nel centrodestra, che hanno presentato come candidato unico il leghista Massimiliano Fedriga. Sarà lui a sfidare Sergio Bolzonello del centrosinistra, Alessandro Fraleoni Morgera del M5s e Sergio Cecotti candidato di Patto per l'Autonomia.
A sostenere Fedriga si sono presentati in questi giorni di campagna elettorale nei vari capoluoghi del Friuli Venezia Giulia anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il 'capitano' del Carroccio Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Nessuno dei tre ha mancato di sottolineare quanto il centrodestra sia unito, ciascuno dal proprio pulpito, però, senza mai presentarsi pubblicamente in piazza insieme.
Solo a fari spenti, nella tarda serata di venerdì, Salvini e Berlusconi si sono incrociati ai tavolini di un bar a Trieste. Il breve incontro è stato coronato da un abbraccio che ha concluso la campagna elettorale nella regione del Nordest.
Eppure l'asse più instabile sembra essere proprio quello fra Carroccio e Forza Italia perché non si esclude una virata di Salvini verso i pentastellati post elezioni friulane. Il leghista, da Trieste, venerdì ha smentito: "Mi presento alle elezioni con una squadra e vado con quella squadra". Anche Silvio Berlusconi ha scartato l'ipotesi, dichiarando: "Salvini è leale, mai spezzerà il voto che ha messo insieme gli italiani".
La mano del Carroccio resta comunque tesa verso il leader del Movimento Cinquestelle: "Di Maio faccia un bagno di umiltà e torni al tavolo con il centrodestra unito", ha anche detto Salvini. E se la Lega domenica dovesse staccare tutti gli altri in Friuli Venezia Giulia – inclusi i pentastellati, in corsa col candidato Alessandro Fraleoni Morgera – ci si aspetta proprio una riapertura della trattativa fra Carroccio e Cinquestelle.
Berlusconi, dal canto suo, si è dichiarato pronto a un governo di minoranza a guida centrodestra, convinto di poter trovare anche fra altre parti politiche dei sostenitori – o degli astenuti – a un programma molto concreto, basato su tre-quattro punti da attuare nei primi cento giorni.
Tanto Forza Italia quanto Lega, in ogni caso, escludono con fermezza un possibile governo Pd-M5S: Berlusconi perché lo ritiene improbabile, mentre Salvini si dichiara "pronto a scendere in piazza" e "a mobilitare milioni di italiani se il voto delle politiche non sarà rispettato".
I cittadini chiamati a votare in Friuli Venezia Giulia decideranno dunque non solo il destino della propria regione. Tutta l'Italia attende l'esito elettorale che inciderà sugli equilibri e le possibili trattative di governo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata