Sondaggio di Ipsos e Legambiente: "Piace la città a 15 minuti"
L’Italia torna a muoversi. Si usano tanto i mezzi privati, poco il Trasporto pubblico locale, ed è in crescita la mobilità condivisa, soprattutto per i monopattini. E poi, agli italiani piace la ‘città a 15 minuti’, quella in cui riesci a far tutto muovendoti a piedi e raggiungendo i servizi di cui si ha bisogno in un quarto d’ora. Sono alcuni degli elementi che emergono dal primo sondaggio di Ipsos e Legambiente sulla ripartenza della mobilità nel nostro Paese, presentato in occasione della nascita dell’Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani.
Secondo l’analisi – portata avanti sia su scala nazionale che con un approfondimento sulle grandi città di Milano, Torino, Napoli e Roma – in Italia più di otto persone su dieci usano mezzi privati per gli spostamenti, cala il trasporto pubblico locale, e sale la mobilità condivisa nelle città. In sostanza “ci muoviamo molto in automobile e poco con il Trasposto pubblico locale, camminiamo abbastanza e vorremmo un’offerta integrata dei servizi di trasporto”. I dati raccontano come “l’uso di autobus, tram, metropolitane e treni regionali” sia “sceso al 70-80% rispetto al 2019, penalizzato dalla paura dell’affollamento”. Se in città si riprende a muoversi prima e meglio attraverso l’intermodalità dei servizi, “non è un caso ma il frutto di politiche di limitazione della circolazione delle auto, di sostegno all’offerta di servizi pubblici, di riduzione dello spazio per il parcheggio, di diffusione di servizi di sharing mobility“, che sono 20 a Milano, e 15 a Roma. La novità nella sharing mobility sono i monopattini elettrici: nel 2020 l’Osservatorio sharing mobility contava 120 servizi di micromobilità anche nelle regioni del Sud e nei centri minori. In totale, il 40% degli utilizzi in condivisione ha riguardato i monopattini. Agli intervistati piace molto la ‘città in 15 minuti a piedi’, con i servizi di prossimità, e piacciono perfino le politiche di limitazione, quasi totale, della circolazione di auto e moto con motori a combustione nei centri abitati.
“L’accessibilità per tutti ai servizi di mobilità, in sicurezza e senza inquinare, è libertà e fattore di rilancio – osserva il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – chiediamo che accanto ai fondi Pnrr il governo investa anche con la nuova legge di Bilancio sulla mobilità sostenibile”. Il capitolo risorse: “dobbiamo investire almeno 500 milioni ogni anno sino al 2030 per treni nuovi, almeno 650 più 500 metropolitane e tram, e autobus elettrici almeno 6-7mila all’anno”. L’associazione ha presentato una serie di proposte al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini; tra queste proprio la ‘città a 15 minuti’, il trasporto pubblico elettrico e gli abbonamenti integrati a Tpl e sharing mobility.
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