Nel corso d'acqua ogni anno compare una nuova specie: ci sono anche squali e cavallucci marini

(LaPresse) Scienziati e volontari al lavoro lungo le sponde del Tamigi per fare un campionamento di un tipo di mollusco, simile alle vongole, che ha contribuito alla stesura di un importante rapporto ambientale sulle acque e l’ecosistema del secondo fiume più lungo del Regno Unito. Grazie a questo lavoro la Zoological Society of London ha stabilito che molte specie di bivalvi non sono della zona e negli ultimi 50 anni è stata introdotta una nuova specie all’anno.

Nel 1957 il Tamigi era stato dichiarato “biologicamente morto”

Nel 1957, il Museo di Storia Naturale dichiarò il Tamigi “biologicamente morto” e privo di ossigeno, ma la situazione ora è cambiata e di molto. “Siamo passati da un fiume privo di vita a un fiume con oltre 115 specie di pesci, 92 di uccelli, mammiferi marini come foche e persino squali”, ha dichiarato Alison Debney, responsabile del programma di conservazione ZSL. Non solo, ci sono persino cavallucci marini che vivono nell’estuario esterno”, dice Debney. Sebbene non siano ancora stati registrati video di squali nel fiume che attraversa anche Londra, le specie presenti sono simili a quelle già osservate in Galles da Natural Resources Wales. Con il loro lavoro gli scienziati hanno osservato tendenze positive per la fauna selvatica, ma avvertono anche che l’ecosistema è ad alto rischio di cambiamenti climatici e problemi di fognatura.

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