È stata un’estate lunga e calda in tutta Europa e non solo. Sono stati superati i record di temperature massime in diversi Stati, è stato dichiarato un allarme siccità e sono scoppiati incendi in diverse zone d’Europa, sempre più difficili da domare. Si punta il dito contro il cambiamento climatico: le ondate di calore sono diventate più comuni rispetto all’epoca preindustriale. “Quando ci sono queste ondate di calore, purtroppo si registra un numero piuttosto elevato di decessi. Un aspetto positivo dei decessi dovuti al caldo è che sono prevenibili. L’educazione e la conoscenza dei segnali di stress da calore possono ridurrne notevolmente il numero”, afferma la dottoressa Vikki Thompson, climatologa dell’Università di Bristol. L’attenzione dei climatologi è rivolta soprattutto all’innovazione, che potrebbe aiutare a trovare soluzioni per il futuro. Ma per alcuni luoghi potrebbe essere già troppo tardi? È possibile, secondo il dottor Laurence Wainwright, della Smith School of Enterprise and the Environment dell’Università di Oxford, che fa l’esempio della California: “Non so se sarà vivibile tra 75 anni”.