Clima, Future Risk Report 2022: “Climate change primo rischio percepito”
Secondo il documento pubblicato da Axa e realizzato con IPSOS ed Eurasia Group al secondo posto c'è l'instabilità geopolitica
4 Novembre 2022
Il
Gruppo Axa ha pubblicato la nona edizione del
“Future Risks Report”, il documento sui rischi emergenti a livello globale realizzato in collaborazione con
IPSOS e la società di consulenza geopolitica Eurasia Group, attraverso un sondaggio che ha visto coinvolti
4.500 esperti di rischio di 58 Paesi e 20.000 persone da 15 Paesi, per comprendere e
valutare la percezione della minaccia e dell’impatto dei rischi emergenti sull’intera società.
Per la prima volta, il
rischio climatico è in
cima alle classifiche in tutti i Paesi del mondo e si conferma anche in Italia quello maggiormente percepito sia da parte degli esperti che dei cittadini, si legge nel report.
Salgono al secondo posto i rischi geopolitici che, a livello globale superano quelli informatici e quelli pandemici: il 95% degli esperti intervistati si aspetta che le tensioni persistano e si diffondano in tutto il mondo. Come conseguenza indiretta, i rischi legati all’energia sono ora al quarto posto, rispetto al 17° posto dell’anno scorso. In aumento anche i rischi economici: per la prima volta, gli esperti ne classificano 3 tra i primi 10: instabilità finanziaria, deterioramento macroeconomico e stress monetario e fiscale. L’inflazione sta diventando una preoccupazione importante sia per gli esperti che per il pubblico in generale.
Parzialmente diverso il quadro in Italia, si legge nel report. A livello di pubblico generale, si continua a collocare il rischio pandemico al secondo posto (come nel precedente report), a dimostrazione di quanto il Covid-19 continui a influenzare la vita quotidiana. I cittadini italiani sono inoltre gli unici al mondo a includere nel podio dei rischi futuri l’inquinamento (al 3° posto), mentre si allineano alla media globale nel giudicare i rischi legati all’energia, come conseguenza della guerra in Ucraina e delle conseguenti criticità per l’approvvigionamento energetico del Vecchio Continente.
Trasversalmente alle varie tipologie di rischio, emerge infine a livello globale un diffuso senso di vulnerabilità, particolarmente avvertito in Europa e in Italia dove questo senso di insicurezza si manifesta a tutti i livelli, incluso quello della propria comunità locale (che negli altri Paesi viene percepito come area di minore rischio).
A questo senso di vulnerabilità, già emerso dalle precedenti rilevazioni, si accompagna un crescente e generalizzato calo della fiducia nei confronti dei diversi attori della società (istituzioni, comunità scientifica ecc.), relativamente alla loro possibilità di intervenire nei confronti di questi nuovi rischi, prosegue il report.
“Un punto che vorrei evidenziare di questa nona edizione del Future Risks Report è il profondo senso di vulnerabilità avvertito dalle persone”, ha commentato Giacomo Gigantiello, ceo del Gruppo assicurativo Axa Italia”, che si aggiunge alla nuova fotografia dei rischi percepiti e alle loro interconnessioni. Per questo auspico una azione collettiva e globale, supportata da progettualità condivise tra pubblico e privato. Il settore assicurativo ha un ruolo chiave da giocare: il nostro mestiere è infatti proteggere famiglie e imprese dai rischi di oggi, ma anche contribuire ad anticipare e prevenire quelli di domani”.