Si è tenuto oggi a Palazzo Chigi un tavolo sulla crisi idrica, presieduto dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ne hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli. Nel corso della riunione, spiega una nota di Palazzo Chigi, si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della Siccità in corso istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie.
Nel corso della riunione, spiega una nota di Palazzo Chigi, si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della Siccità in corso individuando un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia. Si è convenuto, inoltre, di affrontare la questione idrica a fronte della Siccità in corso lavorando a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la Siccità e avviando una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica.
La mancanza d’acqua è una “questione emergenziale quest’anno”, così come l’anno scorso, ma è anche “strutturale negli ultimi 20 anni”. Così il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida nel corso del question time in Aula alla Camera. “Il 2022 è stato uno degli anni più caldi in Italia dal 1800 – osserva Lollobrigida – il deficit di precipitazioni è stato del 30%, e fino al 40% al Nord. La mancanza d’acqua è avvertita soprattutto dalle aziende agricole che ne usano il 53%”. Il ministro ricorda la Cabina di regia guidata dalla premier Giorgia Meloni. “Dobbiamo intervenire con una programmazione a breve, medio, e lungo periodo – rileva ancora Lollobrigida – efficientare gli acquedotti, che hanno una dispersione che arriva quasi al 50%, e mettere a punto un Piano per invasi e bacini” idrici.