Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza di questa risorsa per la vita di tutti e per uno sviluppo sostenibile del pianeta. L’edizione di quest’anno, alla luce della crisi idrica che sta colpendo gran parte del mondo, si focalizzerà in particolare sulla necessità di accelerare i cambiamenti nel consumo d’acqua e diminuire gli sprechi. E, come spiegano le stesse Nazioni Unite, ognuno di noi può fare qualcosa per contribuire, nel suo piccolo, a risolvere la crisi. Ecco sei consigli per proteggere le risorse idriche che, assicura l’Onu, possono essere seguiti “anche dalle persone più pigre tra di noi”.
Il 90% dell’energia elettrica che utilizziamo tutti i giorni, spiega l’Onu, è prodotta usando grandi quantità di acqua. Spegnere i dispositivi elettronici quando non li usiamo vuol dire che è necessario produrre meno energia.
Un paio di jeans ha bisogno di circa 10mila litri d’acqua per essere prodotto: più o meno quanto una persona beve in 10 anni di vita. È quindi utile acquistare capi sostenibili e promuovere l’economia circolare nel mondo della moda.
Il 44% delle acque reflue utilizzate in casa non viene smaltito correttamente e finisce sprecato: un modo per preservare l’acqua è quindi quello di accorciare le docce. Cinque minuti sono un tempo sufficiente, spiega l’Onu.
Circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene perso o buttato. Diminuire gli sprechi di cibo fa calare la pressione sull’agricoltura, uno dei settori che consuma più acqua. Ridurre il cibo sprecato significa quindi salvare l’acqua.
Per chi volesse fare di più e attivarsi anche fuori dall’ambito domestico, l’Onu consiglia di prendere parte alle pulizie di fiumi, laghi e spiagge, ma anche di piantare alberi e creare giardini della pioggia, per filtrare l’acqua piovana consegnandola all’impianto fognario in maniera meno inquinata.
Infine, dicono le Nazioni Unite, un’alimentazione a base vegetale consuma molta meno acqua rispetto a quella a base di carne. Ci vogliono di solito tra i 3mila e i 5mila litri d’acqua per produrre un chilo di riso, 2mila litri per ogni chilo di soia, 900 per il grano e 500 per le patate. Per un chilo di carne di manzo, invece, secondo il Water Footprint Network, servono circa 15mila litri d’acqua.