Lettera aperta firmata da 92 illustri personalità del mondo della scienza: "Si parla troppo spesso di maltempo"

Lettera aperta indirizzata ai media italia e sottoscritta da 92 scienziati che chiedono di parlare delle cause e delle soluzioni alla crisi climatica in atto. A firmare l’appello una serie di nomi illustri tra cui il nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, climatologo dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (Cnr-Iia), e Giorgio Vacchiano, professore associato in Gestione e pianificazione forestale, Università degli Studi di Milano, e Presidente Climate Media Center Italia

Secondo gli scienziati, i media italiani parlano ancora troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini”. È una lettera aperta ai media italiani quella sottoscritta da 92 scienziati. 

“Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, scrivono gli scienziati.

Non parlare di soluzioni porta a negazione

“Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate“, si legge nella missiva degli scienziati. 

“Invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro”, evidenziano gli scienziati.

“È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate”, aggiungono.

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