L'episodio ieri al Giffoni Film Festival, Extinction Rebellion parla di lacrime di coccodrillo. Calenda dice che così non si dà una risposta

Commozione, ieri, sul palco del Giffoni Film Festival, con una ragazza scoppiata a piangere dopo aver ammesso di aver paura per il proprio futuro e di soffrire di ecoansia. La risposta, con la voce rotta, è stata poi del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Io ministro le confesso che ho molta paura per il mio futuro”, ha detto la ragazza, “io personalmente soffro di ecoansia, alle volte penso che non ho un futuro perché la mia terra brucia, in questi giorni in Sicilia sta bruciando tutto, io non lo so se voglio avere figli ministro, io non lo so. Parlate di 2030, 2050, obiettivi lontani, ma lei non ha paura per i suoi figli, i suoi nipoti?”.

Il ministro le ha risposto con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione, tanto da doversi interrompere: “Io ho la forza del dubbio e lo dico sinceramente ma abbiamo un dovere, io ho il dovere della carica che ricopro, ho il dovere verso di voi, e verso i miei nipoti”. 

Ma è polemica: “Il messaggio che lanciamo da questa manifestazione è basta negazionismo, non è possibile negare gli effetti della crisi climatica”. Lo dicono gli attivisti dei Fridays For Future che si sono trovati sotto la sede della Regione Lombardia a Milano. I ragazzi, una cinquantina con striscioni e bandiere, hanno deposto sotto il palazzo rami e macerie causati dal recente nubifragio che ha colpito la città. “Il ministro Pichetto Fratin in un’intervista ha dato una prova imbarazzante di sé sembrando uno studente che non sapeva le nozioni all’esame di terza media. Le lacrime di oggi del ministro Pichetto Fratin sono una facciata, sono delle lacrime di coccodrillo perché non è possibile dire una cosa e poi farne un’altra”, a dirlo è Leonardo Sordino uno degli esponenti milanesi del movimento. “Questi rami rappresentano la devastazione che c’è stata a Milano. Li stiamo portando qui sotto la Regione perché i danni che le persone hanno subito hanno delle precise responsabilità politiche. Nella fattispecie, una serie di partiti politici che in questo momento governano sia la regione sia la nazione stanno facendo propaganda negazionista del cambiamento climatico”.

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