La parte di oceano che stanno analizzando è uno dei luoghi meno mappati degli Stati Uniti

Esplorare i fondali dell’Alaska con strumenti di alta tecnologia. È quello che sta facendo un equipaggio di 48 persone della National Oceanic and Atmospheric Administration americana a bordo della nave Okeanos Explorer. Utilizzando una serie di sonar e due veicoli a comando remoto, i ricercatori stanno raccogliendo dei campioni nella Fossa delle Aleutine e nel Golfo dell’Alaska. Le telecamere ad alta risoluzione che hanno a disposizione sono in grado di operare fino a 6mila metri di profondità. In due/quattro settimane l’Okeanos Explorer è capace di coprire fino a 50mila chilometri quadrati consentendo agli esperti di lavorare con estrema precisione. La parte di oceano che stanno analizzando è uno dei luoghi meno mappati degli Stati Uniti. Ad oggi, infatti, è stato studiato solo il 34% dei fondali marini intorno all’Alaska, che ha uno dei più grandi ecosistemi costieri della Nazione. L’obiettivo di queste spedizioni è colmare queste lacune e riuscire a mappare tutte le acque profonde degli Usa entro il 2030.

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