Continua a salire la temperatura sulla Marmolada. Ieri, infatti, a Punta Penia, cioè a 3.343 metri, il termometro è arrivato a +18 gradi. Sei in più rispetto al 3 luglio dell’anno scorso quando l’improvviso collasso di un gigantesco seracco del ghiacciaio travolse e uccise 11 alpinisti. Caldo da record che ha indotto la Protezione civile del Trentino a emettere un’apposita allerta per gli escursionisti, intimando la massima attenzione e la consultazione dei bollettini meteo prima di intraprendere qualsiasi ascesa sulla Regina delle Dolomiti. Il Servizio prevenzione rischi della Provincia di Trento ha iniziato i sorvoli perlustrativi sul ghiacciaio e assicura che il monitoraggio “è costante. In caso di anomalie scatteranno provvedimenti immediati”.
L’Italia è nuovamente stretta nella morsa del caldo. L’anticiclone Nerone sta raggiungendo in queste ore la massima potenza e porterà picchi di 40 gradi, notti tropicali e afa, per l’ondata di cacldo più intensa dell’estate 2023. Sono 16 le citta da bollino rosso: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona.
“È un rumore inquietante. Sotto il ghiacciaio si sente l’acqua che scorre. Proprio come l’anno scorso quando ci fu la tragedia”. Lo dice Carlo Budel, storico rifugista di Capanna Punta Penia, a 3.343 metri sulla Marmolada, facendo riferimento alle temperature record di questi giorni. Ieri, sulla cima della Regina delle Dolomiti, il termometro è infatti arrivato a +18 gradi. Sei in più rispetto al 3 luglio dell’anno scorso quando, all’improvviso, ci fu il collasso di un gigantesco seracco di ghiaccio e roccia che travolse e uccise 11 alpinisti ferendone altri otto. A preoccupare il Servizio prevenzione rischi della Provincia sono soprattutto le minime che “sono anche 5-6 gradi in più rispetto alla norma”.