I sindaci chiedono un tavolo permanente per la gestione delle acque: il problema è relativo in parte al cambiamento climatico, in parte alla gestione dell'ente regolatore
“Tra una settimana c’è il rischio dello stop alla navigazione sul Lago Maggiore“. E’ l’allarme della sindaca di Verbania Silvia Marchionini: “Tra 25 cm la navigazione andrà sospesa, sarebbe la prima volta”, dice a LaPresse. I livelli del Lago sono sempre più bassi: “Da maggio ogni giono il livello è sceso di 2-3-4 cm”. Se il tema ha a che fare con il clima torrido e la siccità, il livello delle acque è però gestito dall’ente regolatore del Consorzio del Ticino. “Il problema è che era prevedibile e nessuno ha fatto niente, non ce lo hanno nemmeno comunicato. È l’immagine turistica il problema – prosegue la prima cittadina – Se scende ancora e impedisce i traghetti nel fine settimana parliamo di 150mila persone bloccate. Lo sconcerto per noi è essere sempre l’ultima ruota del carro”.
“Il turismo viene sempre per ultimo. Prima ci sono le centrali idroelettriche e i risicoltori. Va bene, però è possibile ancora dopo 11 anni gestire i livelli del Lago Maggiore come una sperimentazione? Cosa aspettiamo a fare qualcosa?” dice ancora Marchionini, sindaca di Verbania. “Noi abbiamo ricorso al tribunale delle acque contro la sperimentazione. Bisogna studiare un modello matematico, basta sperimentazione”.
Anche la Famiglia Borromeo dichiara la propria preoccupazione causata dalle recenti condizioni di siccità del Lago Maggiore. “Il basso livello dell’acqua – afferma a LaPresse il Principe Vitaliano Borromeo – sta inevitabilmente compromettendo questo territorio e servono azioni preventive per non arrivare a situazioni emergenziali. Come in altre parti del lago, anche le rive del Golfo Borromeo si ritirano causando danni alle darsene e alla stabilità dei muri. Ci uniamo quindi all’appello delle istituzioni locali affinché si possa creare un tavolo di lavoro per studiare e applicare modelli matematici che prevedano come ripartire le acque di tutto il Lago Maggiore. E prevedere anche nelle nuove infrastrutture del lago soluzioni che possano rispondere a futuri scenari di siccità”. Le Isole Borromee, nel Lago Maggiore, sono fortemente colpite dal basso livello delle acque poiché la navigazione è sempre più complicata.
Il tema legato ai livelli del Lago Maggiore “è questione di vecchia data. Bisogna capire che i due mondi si devono incontrare, le esigenze turistiche e quelle del mondo agricolo”. A dirlo a LaPresse è Francesco Gaiardelli, presidente del Distretto turistico dei laghi. “Chiediamo la massima attenzione per il comparto. Parliamo, nel 2022, di 4,5 milioni di presenze turistiche – spiega ancora – Un comparto che subisce un contraccolpo in questa situazione. E’ difficile quantificare ma ci sono problemi ai campeggi, alla navigazione. Serve un tavolo urgente dove fare incontrare necessità e realtà del territorio. Il tema della regolazione dei livelli del Lago, sommato ai fenomeni climatici, è urgente. Bisogna trovare un accordo velocemente“.
Ristoratori e albergatori lamentano soprattutto una situazione estetica e di cattivi odori. “Non si capisce perché era salito il livello ed è sceso così velocemente di solito non accade, è un disagio per tutto. C’è anche un discorso estetico: un conto è vedere il lago un altro le erbacce, il Lungolago quasi non esiste” spiega a LaPresse il gestore del Ristorante Molo54 di Baveno, Maurizio Mao. “Oltre che basso, il Lago è lasciato anche un po’ all’incuria. Ci sono odori sgradevoli, alghe. Capisco che serva acqua ovunque ma la discesa dei livelli è stata troppo rapida”, aggiunge.
La Regione: “Chiesto incontro con Pichetto”
“Abbiamo ben presente quale sia la portata del problema con le implicazioni che vanno a toccare, tra gli altri, anche un comparto, quello turistico, decisamente importante per l’economia di un’intera zona”. Così l’assessore regionale piemontese all’ambiente Matteo Marnati. “Proprio per questo fin dai primi giorni di agosto – sottolinea l’assessore – mi sono attivato chiedendo al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin la convocazione di un tavolo tecnico di approfondimento sulla gestione dei livelli, che coinvolgendo due regioni – Piemonte e Lombardia – e un altro Stato, la Svizzera, non dipende direttamente dalla Regione Piemonte ma vede appunto un coordinamento del Ministero da cui dipende, anche in termini di vigilanza e controllo dell’operato, il Consorzio del Ticino. Il ministro Pichetto ha già dato la propria disponibilità a convocare un incontro quanto prima”.
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