Ambiente, Trento è la città più green d’Italia

Rapporto 'Ecosistema urbano' di Legambiente. Seguono Mantova e Pordenone, ultime Catania e Palermo

Trento guida la graduatoria per performance ambientali, seguita da Mantova e Pordenone. Questo il podio della classifica delle eco-città d’Italia contenuta nel nuovo rapporto di Legambiente ‘Ecosistema urbano’, da cui emerge per esempio che Roma è all’89esimo posto, in fondo alla lista tra le ultime 20, e che tra le grandi città Milano scivola al 42esimo posto (la scorsa edizione era scesa al 38esimo), Firenze slitta al 53esimo e Genova al 58esimo. L’analisi sui 105 Comuni capoluogo – giunta alla 30esima edizione (gli studi e i monitoraggi sulle città sono iniziati nel 1994) – mette al settimo posto Cosenza, che è anche la prima città del Sud, alle sue spalle Cagliari 16esima e Oristano 22esima. Fanalino di coda Caltanissetta (103esima), Catania e Palermo (entrambe al posto 105)

Secondo l’analisi di Legambiente – che prende in considerazione 19 indicatori, distribuiti in 6 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, e energia – anche nel 2023 “i grandi centri urbani faticano a rispondere alle emergenze urbane. Dallo smog (Torino, Milano, Bologna o Firenze), al traffico (Catania, Roma), alla difficoltà del sistema di Tpl (Roma, Catania), dai rifiuti (Palermo, Catania, Venezia, Firenze, Roma), alla dispersione di acqua potabile (Firenze, Catania, Bari), dal suolo consumato (Venezia), alla scarsa diffusione del solare termico e fotovoltaico (Napoli, Palermo, Torino, Roma) fino a chi fa fatica anche dove complessivamente le cose sembrano andare meglio come nella diffusione della ciclabilità (Napoli, Genova, Roma)”.

Quindi “numeri sempre elevati delle concentrazioni di biossido di azoto di Milano, Torino o Palermo o dei giorni di superamento dei limiti dell’ozono a Torino; sempre alto numero di auto circolanti di Catania (78 auto ogni 100 abitanti). Sale al 16,3% (era al 15,4% lo scorso anno) la raccolta differenziata a Palermo, Catania si attesta al 26,2% e Napoli al 37,8% (il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006), così come gli appena 9 viaggi pro-capite effettuati annualmente sul servizio di trasporto collettivo dai cittadini di Catania, o gli oltre 8 morti e feriti ogni 1.000 abitanti per incidenti stradali registrati a Firenze o Genova”. 

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