I nuovi dati emergono dal rapporto 'Il consumo di suolo in Italia 2023' pubblicato da Ispra

Accelera il consumo di suolo in Italia, al ritmo di 2,4 metri quadrati al secondo, arrivando in un anno a mangiarsi altri 77 km quadrati, pari a oltre il 10% in più rispetto al 2021. Questi i nuovi dati del rapporto ‘Il consumo di suolo in Italia 2023‘ che – pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) con cadenza annuale dal 2013 – per questa decima edizione diventa un prodotto Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente). 

Dal rapporto – presentato a Genova, nell’ambito degli eventi dell’Assemblea Anci – si evince che “le città sono ormai troppo calde e impermeabili” e che “le aree agricole sono sempre di meno” (in 12 mesi altri 4.800 ettari). Il consumo di suolo “incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: sono oltre 900 gli ettari di territorio resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media”.

Inoltre “‘i costi nascosti’ dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici” raggiungono “i 9 miliardi di euro ogni anno a causa della perdita di suolo rilevata tra il 2006 e il 2022”. Tra i Comuni virtuosi – che risparmiano quindi suolo – Ercolano in Campania con 0,2 ettari consumati in più nel 2022 (tra quelli con più di 50mila abitanti), Montale in Toscana con ‘zero’ ettari in più (tra i Comuni medi), e San Martino Siccomario in Lombardia con 0,2 ettari in meno (tra i Comuni con meno di 10mila abitanti). Tra le città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria, e Firenze.

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