Quando si pensa ad un albero da frutto, l’immagine corre veloce ai suoi frutti, dolci e gustosi, morbidi o croccanti. Difficile pensare ad altro, l’associazione è immediata: pensi all’albero e ti casca in testa il frutto. E invece c’è tutto un mondo prima che il frutto si presenti all’albero e ai nostri palati. Per diventare un frutto, il frutto è stato prima un seme e, ancor prima, un fiore.

L’associazione frutto-fiore a me suona naturale, vuoi perché nel verde ci sono nato, vuoi perché durante i miei primi anni di vita una delle canzoni che ricordo di aver cantato e ricantato fino allo sfinimento fu proprio Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo. “…Per fare un frutto ci vuole un fiore”, diceva la canzone, ed è proprio questo il punto e l’importanza su cui vorrei riporre l’attenzione: senza i fiori non esisterebbero i frutti. Che poi, a pensarci bene, anche noi siamo il frutto di un seme, ma questo è un altro discorso.

L’importanza della fioritura, infatti, non è solo mera estetica e decoro dell’ambiente. Nonostante il fiore in sé sia una delle più belle e talvolta stupefacenti realtà esistenti in questo pianeta, in realtà possiede altre importanti virtù, che nelle piante fruttifere si evidenziano chiaramente prendendo forma nelle più disparate tipologie dei prelibati frutti. Per questo, potremmo provare a guardare gli alberi da frutto con altri occhi, con un’altra attenzione, e con tanto rispetto. Pensate a quanti fiori una pianta da frutto è in grado di produrre: in questi giorni si stanno letteralmente ricoprendo di migliaia, decine di migliaia di piccoli fiori, bianchi per il mandorlo, bianco-rosati quelli dell’albicocco e del melo, e rosa meraviglia quelli del pesco, solo per citarne alcuni. Pensiamo alla forza che necessita questa super produzione, e a quanta energia viene richiesta a questi alberi, che da scheletri legnosi ancora infreddoliti dall’inverno si trasformano in opere d’arte strabordanti di fiori.

Di tutte le migliaia di fiori, ovviamente, non si avranno le medesime quantità di frutti: molti cascheranno a terra ancor prima di sfiorire, altri verranno maltrattati dagli uccelli, dal clima e dalle gelate notturne, ma una parte di loro ce la farà, e sfiorirà per diventare seme e poi finalmente frutto.

Facilmente, in questi giorni, osservando un albero fiorito, con buona probabilità staremo guardando un albero da frutto che ce la sta mettendo tutta per portare a compimento il suo obiettivo. Che poi sia anche incredibilmente bello, grazie alla sua chioma fiorita, forse nemmeno se ne accorge e non è poi così importante. L’albero da frutto è un tipo duro, dalla corteccia coriacea, che bada al sodo e non si concede a certe frivolezze. Lui aspetta il suo momento, quello per cui sta lavorando da un intero anno, quando i frutti gli appariranno in testa e saranno tanti, colorati e squisitamente buoni. Ma in questi giorni, per nostra fortuna, seppur inconsapevolmente e forse con un pizzico d’imbarazzo, gli alberi da frutto ci stanno regalando uno spettacolo floreale davvero meraviglioso, che la prossima settimana sarà già primavera, e va accolta come si deve

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