Il senatore, per anni ai vertici del calcio italiano ed europeo, dice la sua sulle elezioni FIFA di venerdì

Alla vigilia delle elezioni per il nuovo presidente della Fifa dopo gli scandali che hanno travolto l’era Blatter chi meglio di Franco Carraro, per anni ai vertici del calcio italiano ed europeo, può guidarci nel cercare di capire cosa potrà succedere e quale strada prenderà l’organo di governo del calcio mondiale? LaPresse lo ha raggiunto per un’opinione sul voto di venerdì prossimo.

Senatore Carraro come si immagina la Fifa dopo Blatter?

Premesso che non voglio entrare nelle questioni giudiziarie che hanno sconvolto la Fifa, credo che il calcio debba recuperare da un lato trasparenza e dall’altro credibilità. Dobbiamo ricordarci che il calcio è soprattutto una grande emozione e quel che è successo in questi ultimi mesi ha sconcertato non poco chi di questa emozione vive.

E’ sempre e solo una questione di soldi?

No, non è una questione di soldi. I soldi nel calcio ci sono sempre stati. Sono aumentati ma in ragione del fatto che l’emozione di cui parlavo prima è diventata planetaria, ha superato molti confini. Quando lo spettacolo piace sempre di più è logico che aumenti il businness ma questo di per sè non è un male. Il male è una certa perdita di credibilità del sistema.

L’Italia ha deciso di appoggiare tra i cinque candidati alla successione di Blatter, Infantino. Lei lo ha conosciuto: Che giudizio può darne?

Conosco Infantino dai tempi in cui era il più stretto collaboratore di Platini come segretario dell’Uefa. Ha una conoscenza perfetta della macchina burocratica e organizzativa. La sua storia personale e professionale è tutta lì. Non so, e non lo dico retoricamente, se abbia il necessario carisma per guidare il calcio mondiale. Bisognerebbe vederlo alla prova, sul campo, come si dice. Quel che so è che non è mai stato un leader e non è mai stato, nell’Uefa, alla guida di gruppi e correnti.

Infantino propone una mondiale a quaranta squadre. Le piace la proposta?

Non conosco i dettagli della proposta di Infantino. Ho l’impressione che si tratta di una sorta di captatio benevolentiae per trovare consensi e voti. Insomma mi sembra un modo per crearsi una certa popolarità tra i Paesi che dovranno eleggere il successore di Blatter.

Lei chi vede alla fine favorito?

Io penso che alla fine a raccogliere più consensi sarà il dirigente del Bahrein Salman Bin Ali-Khalifa.

Ali Hussein ha chiesto di rinviare le votazioni perchè teme siano pilotate. Che ne pensa?

Dovrebbe dire da chi e perché. Se non lo spiega e lo chiarisce non penso si debba rinviare il voto.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: