I bianconeri dopo la brutta prova in Coppa Italia ritornano in testa al campionato. Nelle retrovie situazione ingarbugliata
Il primato (in coabitazione) del Napoli è durato lo spazio di una notte, perché oggi, in linea con le previsioni, la Juventus si è riappropriata del primo posto in classifica con una vittoria "morbida" a Bergamo. I vice campioni d'Europa hanno di nuovo tre punti di vantaggio sui partenopei e otto sulla Roma, avversario tenuto in grande considerazione da Allegri.
A voler essere pignoli, la prestazione della Juventus non è sembrata straordinaria e nemmeno spettacolare: è stato fatto il minimo per ottenere il massimo, ci sono stati anche venti minuti di sofferenza pura, nella seconda parte del secondo tempo, quando è affiorata la stanchezza; quando Pogba è tornato a giocherellare troppo con la sua classe esagerata; quando a centrocampo nessuno riusciva a tenere palla e gestire la manovra. Un dettaglio, questo, che ha fatto arrabbiare Allegri. Giustamente.
Siamo al pelo nell'uovo, forse, però dopo il 3-0 di San Siro contro l'Inter, mitigato appena dal passaggio del turno di Coppa Italia, la cura dei dettagli diventa maniacale in casa Juventus. Certo, a margine di un'analisi tecnica certosina, resta sempre la vittoria, la diciassettesima su diciotto gare, arricchita dal primato di imbattibilità di Buffon (836 minuti): e i numeri, spesso, tacitano tutti. Ma il Napoli, che è andato sotto prima di dilagare con il Chievo, rimane una realtà reale, al pari della Roma, all'ottavo successo di fila, gerovitalizzata dall'effetto Spalletti. La Juventus non può stare tranquilla, malgrado il calendario la favorisca, però…
Il flop del Milan si sposa con la prova eccellente del Sassuolo. Il 2-0 rifilato dalla squadra di Eusebio Di Francesco ai rossoneri non era oggettivamente in preventivo, un po' perché Mihajlovic pareva avere trovato la soluzioni a tutti i problemi, un po' perché gli emiliani dopo due successi di fila potevano risultare appagati. Invece no, hanno scassato il Milan e complicato nuovamente la vita del tecnico serbo e la sua scalata europea.
Il pareggio tra Torino e Lazio, unitamente a quello tra Bologna e Carpi, non hanno aggiunto o tolto nulla alle dinamiche del campionato, mentre in coda la situazione si è ingarbugliata ulteriormente. La vittoria del Frosinone (sull'Udinese) e la vittoria del Genoa (sull'Empoli), unite alle sconfitte di Atalanta e Udinese medesima, hanno allargato il paradigma delle formazioni in bilico: dalle genovesi (a quota 31) fino al Frosinone, si salvi chi può. In attesa, ovviamente di cosa saprà combinare il Palermo (contro l'Inter) nel posticipo.
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