Non è un caso che l'ultima sconfitta della Roma sia maturata a Torino, allo Stadium, contro la Juventus. Da lì in poi, la squadra di Luciano Spalletti ha sempre e solo vinto. Anche convinto e divertito, per onorare l'integralismo sacchiano. Con il "colpaccio" di Udinese, i successi di fila sono saliti a otto: ovvero 24 punti, che significano ficcare il naso nella lotta scudetto. La Juventus, che venerdì ha superato il Sassuolo con l'ennesima perla di Paulo Dybala, è avanti di otto lunghezze, però il campionato è ancora lungo e se per caso mercoledì i ragazzoni di Massimiliano Allegri dovessero realizzare il miracolo a Monaco di Baviera certe fatiche potrebbero incidere. Di fronte a una formazione caterpillar, è chiaro che siamo rigorosamente ai però…
La Roma, adesso, è il gruppo più in salute del campionato, Napoli compreso, che nel posticipo incrocia quel che rimane del Palermo, alle prese con l'ennesimo cambio in panchina. Vittima sacrificale Walter Novellino, al quale viene spontaneo domandare chi glielo ha fatto fare. Boh.
A Udine – dove va stigmatizzata la gazzarra finale tra tifosi friulani e giocatori – hanno segnato Dzeko e Florenzi, contro la Fiorentina, domenica scorsa, due volte Salah, Perotti ed El Shaawary: la versatilità dei marcatori giallorossi è un dato di fatto e un monito per tutti. Così come è inconfutabile che il prossimo turno sarà importantissimo: oltre al derby di Torino, la Roma ospiterà l'Inter e il Napoli giocherà in trasferta a Milano, contro il Milan. Non siamo al crocevia per il titolo, però certe situazioni potrebbero ribaltarsi o sedimentarsi.
I pareggi del Milan e della Fiorentina, ad esempio, hanno avuto effetti deleteri: e non solo sulla classifica. La Viola si è praticamente chiamata fuori dalla lotta Champions, il Milan forse da quella per l'Europa League. Le accuse di Christian Abbiati al termine dello squallido 0-0 contro il Chievo non rappresentano solo un campanello d'allarme e neppure un monito ai compagni. Sono l'evidenza di un disagio che si vive all'interno e all'esterno dello spogliatoio, sono la cartina tornasole dello stucchevole m'ama-non-m'ama tra Berlusconi e Mihajlovic.
L'Inter ha ripreso a pedalare, nonostante cinque punti di svantaggio dalla Roma, da questa Roma, siano tanta roba. Il faccia a faccia di domenica diventa quasi un dentro o fuori, il Torino si è fermato definitivamente, aprendo squarci sul proprio presente e sul proprio futuro. E' probabile che Giampiero Vedntura abbia fatto il suo tempo e non è escluso che a sostituirlo sulla panchina granata possa essere proprio l'altro Giampiero, Gasperini, che lo ha sorpassato in classifica, battendolo in rimonta. Nella bagarre per la salvezza, vale parecchio la vittoria del Carpi sul Frosinone, la situazione dell'Udinese è diventata rischiosissima, tanto che i Pozzo si sono presi una notte di riflessione per decidere il destino di Stefano Colantuono. Nessun dorma, Atalanta e Samp comprese, che non hanno ancora il posto al caldo…