Poker al Palermo e +9 sul Napoli, ma i bianconeri perdono Marchisio per la rottura del crociato

La paura, se mai c'è stata paura, era che la Juventus facesse un po' come il Barcellona. Già, perché i catalani, avanti a tutti nella Liga per manifesta superiorità, l'hanno presa così alla leggera che adesso stanno cominciando a preoccuparsi e a guardarsi alle spalle. Oltre che a tremare. La paura, per pura cronaca, è stata scacciata dalla Juventus dopo dieci minuti della sfida contro il Palermo, il tempo necessario a Paul Pogba per scodellare uno dei suoi favolosi assist e a Sami Khedira per segnare la quinta rete della sua stagione. Poi la partita contro la penultima in classifica – i siciliani sono stati superati anche dal Frosinone – è diventata una cosa molto ordinaria, fino a terminare in goleada.

UN SUICIDIO Ora, con nove punti di vantaggio sul Napoli, scassato sabato sera dall'Inter e squassato dalle polemiche, solo un cataclisma potrebbe scucire il quinto scudetto dalle maglie dei bianconeri. Calendario alla mano, mancano cinque giornate all'epilogo del campionato e si fatica a immaginare come la squadra di Allegri potrebbe suicidarsi.

PUNTO DI RIFERIMENTO Semmai, l'aspetto – l'unico – negativo della domenica è rappresentato dall'infortunio di Claudio Marchisio, da etichettare come grave in considerazione dell'esito degli esami strumentali. La rottura del legamento crociato anteriore lo costringerà a un intervento chirurgico e a sei mesi di stop: ciò significa campionato concluso ed Europeo saltato. Marchisio, sia per Allergi sia per Conte, rappresenta il punto di riferimento del centrocampo, non averlo impoverisce entrambe le formazioni. Ma mentre per la Juventus le alternative sono di buon livello e per un periodo di tempo circoscritto (cinque gare e la finale di Coppa Italia, per l'appunto), la Nazionale faticherà a rimpiazzarlo, tenuto conto che Marco Verratti è alle prese pure lui con un infortunio.

IL CASO TOTTI Comunque, ancorché menomata dalle defezioni, la Juventus rimane una spanna sopra le altre. Del Napoli sicuramente e anche della Roma, che ha riacciuffato il pareggio – dopo essere stata avanti di due gol – grazie all'ennesima prodezza di Francesco Totti. Immaginiamo che il tam tam sul capitano ricomincerà a entrare in azione: contratto sì o contratto no? A proposito di contratto, Allegri ha parlato in televisione del suo. Presto si siederà intorno a un tavolo e, prima della firma per il prolungamento, parlerà con i dirigenti delle strategie di mercato. Sottinteso che gradirebbe non smantellare la squadra un'altra volta, sicuro com'è che con questo "gruppo di giovani" trainato da questo "gruppo di terribili vecchietti" l'assalto alla Champions League sarà possibile nello spazio di due o tre anni. In fondo, dopo cinque scudetti di fila, i tifosi sognano/pretendono di salire sul gradino più alto d'Europa. Abbastanza comprensibile, no?
 

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