Il capitano Azzurro in conferenza alla vigilia della partita contro la Svezia a Tolosa
"Nelle ultime competizioni nella seconda partita abbiamo sempre avuto problemi, siamo qui per risolverli. L'inizio è stato confortante, non ce lo aspettavamo neppure noi. Ma la nostra forza è essere consapevoli dei nostri limiti e sappiamo cosa mettere in campo per non steccare certe partite". Lo ha detto Gigi Buffon, capitano e portiere della Nazionale, nel corso della conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Svezia a Tolosa. "Domani sarà un modo per dimostrarlo, loro sono una squadre contro cui se giochi ottimamente vinci, se in modo sufficiente pareggi e se giochi male perdi perché non ti regalano niente", ha aggiunto.
Dall'alto dei suoi 38 anni, Buffon è il leader carismatico dell'Italia e con i suoi tre compagni juventini della difesa rappresenta la base su cui il ct Conte ha fondato la sua nazionale. "Con tutti i reparti arretrati con cui ho giocato ho sempre avuto un feeling particolare, è questo l'ingrediente più importante per arrivare al successo. Con Leo (Bonucci, ndr), Giorgio (Chiellini, ndr) e Andrea (Barzagli, ndr) ormai giochiamo insieme da tanti anni, siamo una difesa collaudata e di ragazzi che si conoscono e si stimano tantissimo anche fuori dal campo. Questo può rendere certamente le cose più semplici, ma a questi livelli non puoi permetterti di rilassarti", ha dichiarato ancora il numero 1 azzurro. Un feeling particolare si è creato ovviamente anche con Conte, non fosse altro per il passato vincente in bianconero. "Se domani vogliamo uscire con un'ottima prestazione dobbiamo prepararci bene, il mister ha portato la mentalità che conosce meglio e che porterà nelle squadre che allenerà: è una mentalità secondo cui il risultato è figlio del sacrificio e della voglia di soffrire".
Sempre a proposito della difesa, nella prima partita contro il Belgio si è messo in luce Bonucci con l'assist per il primo gol di Giaccherini. "Leo sa impostare benissimo, ha dei piedi felici che gli permettono di rischiare e osare giocate importanti. Ha inoltre il coraggi per prendersi la responsabilità di giocate al limite. E' anche migliorato tanto a livello difensivo ed oggi è un giocatore completo che fa parte del top a livello mondiale", è l'elogio di Buffon verso il compagno. Dopo il successo contro il Belgio, immediati sono scattati i paragoni con altre nazionali del passato a partire da quella del 2006 che partendo a fari spenti e fra mille polemiche riuscì a laurearsi campione del Mondo a Berlino. "Ad oggi l'unica analogia è che abbiamo vinto la prima partita come nel 2006 (2-0 contro il Ghana, ndr). Il gruppo si forgia e si compatta andando avanti e conseguendo dei risultati, è inevitabile – ha concluso il capitano azzurro -. Ma qui c'è la predisposizione da parte di tutti di voler creare una amalgama e una sintonia perché crediamo in questi fattori e ingredienti. Se nel 2006 siamo riusciti a compiere quell'impresa è dovuto ad una forza e unità di intenti che si può avere con 23 ragazzi che pensano all'unisono".
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