Ronaldo e compagni se la vedranno ora con la Polonia
Dopo Polonia e Galles è il Portogallo la terza Nazionale che conquista i quarti di finale dell'Europeo. Per stabilirlo ci sono voluti 120 minuti e il lampo di Ricardo Quaresma (117'), anche perché la sfida contro la Croazia è stata tanto brutta quanto noiosa, al limite dello sbadiglio, zero tiri in porta, zero parate, insomma l'apoteosi del nulla. La 'Trivela' ha colpito quando pareva che l'unica soluzione fossero i calci di rigore, invece è arrivata la rete portoghese nel momento di maggior pressione croata.
QUALITA'. Non è stata una partita memorabile, soprattutto nel primo tempo. Il Portogallo ha subito consegnato l'iniziativa alla Croazia, che ha preso in mano il gioco e la territorialità del match, ma in maniera stracca e poco ispirata. Scientemente, la nazionale di Fernando Santos ha scelto di aspettare gli avversari nella propria metà campo per intasare gli spazi e predisporsi alle ripartenze con Ronaldo e Nani. Una tattica studiata e ristudiata in maniera da circoscrivere i pericoli di un avversario che ha piegato la Spagna e che ha qualità da vendere con Modric, Rakitic, Perisic, Strinic, Mandzukic. Una tattica, però, che ha circoscritto praticamente al niente la fase offensiva lusitana, anche se i croati, pur avendo tenuto l'iniziativa, non sono mai riusciti a impensierire Rui Patricio. L'unico acuto un tiro sull'esterno della rete di Perisic alla mezz'ora. Come l'unica azione degna di nota da parte portoghese è stato un colpo di testa di Pepe al 25'.
FANTASIA INGABBIATA. Robetta per un ottavo di finale dell'Europeo abbastanza chiacchierato, mentre le stelle sono rimaste a guardare. Del resto, con un atteggiamento di questo tipo e con l'obiettivo primario di non correre rischi, sarebbe stato curioso assistere a una gara spettacolare, ricca di occasioni da gol. Ronaldo, ad esempio, ha sfiorato appena un paio di palloni, così come Mandzukic: all'atto pratico si e' tafferugliato molto in mezzo al campo, con la fantasia ingabbiata all'interno di consegne rigidissime. ll cambio tra l'impalpabile Andrè Gomes (a proposito, vale davvero tutti i soldi che chiede il Valencia?) e Renato Sanches è stata la mossa di Fernando Santos dopo cinque minuti della ripresa. Ma per due volte e' stato Brozovic a creare pericoli, uno dietro l'altro. Anche la chance di Vida (62') e' nata da una palla inattiva, come quelle dell'interista, a testimonianza che il Portogallo ha un lato debole nella sua Maginot.
MANOVRE TRITE. Quaresma (per Joao Mario) e Kalinic (per Mandzukic) sono state le altre sostituzioni ormai in prossimità dei supplementari, tenuto conto che pressappoco il secondo tempo è stato peloso quanto il primo. Manovre trite e ritrite, squadre racchiuse in trenta metri, linee strettissime, zero parate dei portieri. Sull'ennesima palla inattiva è arrivata la testata di Vida al minuto 112, qualcosa di simile a un brivido. Poi c'e' stato il palo di Perisic e, incredibilmente per la piega che aveva preso il match, il gol di Quaresma a tre minuti dalla fine, un tap-in di testa sulla conclusione di Ronaldo respinta da Subasic.
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