Prestazione al di sotto delle aspettative per i bianconeri ma Higuain e compagni la spuntano lo stesso

Come spesso è accaduto nelle partite disputate in trasferta, anche a Palermo la Juventus ha offerto un'immagine sbiadita di se stessa. Ha vinto, nel rispetto delle previsioni, ma solo grazie a un autogol di Goldaniga e con poche occasioni costruite in capo a una prestazione al di sotto delle aspettative. Molti bianconeri non sono in condizione e il centrocampo è sembrato ancora una volta poco adatto alle ambizioni grandi e grosse dei campioni d'Italia. L'infortunio al ginocchio di Asamoah non aiuta a pensare positivo e la visita a Vinovo di Pogba dei giorni scorsi ha solo aumentato il rimpianto per chi non c'è più. La sensazione è che i dirigenti dovranno operare al mercato di gennaio, che sia Matuidi o Witsel, purché sia.

TRIDENTE. L'infortunio di Rugani (caviglia) alla mezz'ora ha sconvolto i piani della Juventus che ha abbandonato il tradizionale 3-5-2 per abbracciare il 4-3-3, con il nuovo entrato Cuadrado a destra, Mandzukic a sinistra e Higuain punta centrale. Un tridente non voluto ma forzato anche perche' i campioni d'Italia prima della Grande Rivoluzione tattica non avevano costruito neppure una occasione degna di nota. Prova ne sia che un minuto dopo l'uscita di Rugani il Palermo ha rischiato la capitolazione e solo una parata di Posavec, unita alla precipitazione di Lemina, hanno scongiurato il pericolo. Del resto, ciò che sulla carta pareva scontato, sul campo è risultato assai più difficile, pure per merito della squadra di De Zerbi, attentissima e per nulla votata a interpretare la parte di vittima sacrificale.

SUPERIORITA'. La Juventus ha dato la sensazione di essere in totale possesso del match ma, nonostante la presenza di due centravanti, è stata a tratti inconcludente, là dove la superiorità tecnica abbastanza evidente non ha portato alla costruzione di vere chance per sbloccare il risultato. Nel primo tempo ce n'è stata una, per l'appunto con Lemina, e basta; nella ripresa dopo 4 minuti è arrivato il gol che in realtà è stato un autogol di Goldaniga su un tirocross di Dani Alves. Noccioline, insomma. Sotto una pioggia battente è venuta a galla la difficoltà di Lemina nel ricoprire il ruolo di regista, le ambasce di un Pjanic ancora irriconoscibile (e avvicendato da Asamoah) la fatica di Khedira, la poca disciplina di Dani Alves. Non proprio ottime notizie per Allegri.

RISCHIO. Mandzukic ha scaricato al volo verso Posavec un destro violentissimo che ha esaltato le doti acrobatiche del portiere: è stata la prima palla giocabile che ha avuto a disposizione il croato: correva più o meno il ventesimo del secondo tempo. Mandzukic si è trovato tra i piedi l'occasione buona per chiudere la contesta ma ha sparato malamente contro il portiere. Mentre pochi istanti dopo il pallone in porta l'ha messo, si', pero' in posizione irregolare. Il Palermo ha avuto il merito di non arrendersi e di tentare la rimonta, accettando il rischio di scoprirsi agevolato dalla serata di poca grazia dei bianconeri che invogliava ad osare. In inferiorità numerica per il ko di Asamoah, la Juventus ha chiuso la gara in sofferenza ma con tre punti in tasca: il massimo con il minimo.

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