Passo falso per la squadra di Allegri, che potrà prendersela con Rizzoli per la rete annullata a Pjanic
È il Milan verde di Vincenzo Montella l'anti-Juve. Un gol del 'predestinato', Manuel Locatelli, e i rossoneri rompono l'incantesimo. Dopo sette vittorie di fila a San Siro, i bianconeri si fermano, anche se possono recriminare dopo il gol annullato ingiustamente a Pjanic. La rete decisiva la firma il baby rossonero al 65' e sul gong Donnarumma si fa valere con un volo su una bordata di Khedira. Passo falso per la squadra di Massimiliano Allegri, che potrà prendersela con Nicola Rizzoli per la rete convalidata e poi non assegnata al 36' del primo tempo a Pjanic ma che, comunque, resta a +2 sui rossoneri. Eppure, dopo 20 gare consecutive con gol in campionato, la regina degli ultimi cinque campionati si ferma a San Siro. Un segno del destino nell'ultimo Milan-Juve con Silvio Berlusconi presidente? Chissà.
RITMO E PROTESTE Montella, 200 panchine in Serie A, con Bacca, Suso e Niang nel tridente. Chiavi del centrocampo affidate a Locatelli, scortato da Kucka e Bonaventura. Allegri parte con Dybala e Higuain di punta. In difesa c'è Benatia, con Chiellini ko, insieme a Bonucci e Barzagli davanti a Buffon. Pronti, via e palla persa di Locatelli, Higuain scappa verso la porta e Romagnoli salva sull'argentino. Ritmo vibrante: punizione di Pjanic, Alex Sandro gira da solo di testa in area e Donnarumma si salva. Continui cambi di fronte, partita veloce, tanta vivacità. Al 10', Suso a giro va con il sinistro dal limite, Buffon si distende e mette in angolo.
Stessa cosa fa il collega rossonera su Alex Sandro poco dopo. E ancora altri due brividi: da una parte, il baby portiere si esalta su un sinistro al volo di Dybala e, dall'altra, Paletta si fa deviare in angolo un tiro dopo la respinta di Buffon. Allarme per la Juve al 34': si ferma Dybala per un problema alla coscia destra, rimediato dopo un tiro da metà campo con Donnarumma fuori dai pali finito larghissimo: al suo posto c'è Cuadrado.
Due minuti dopo, caso da moviola. La squadra di Allegri passa, in teoria, in vantaggio con una punizione di Pjanic da una trentina di metri. Rizzoli prima convalida ma, dopo un consulto con guardalinee e arbitro di porta, annulla per un fuorigioco (inesistente) di Bonucci con la gamba protesa verso la porta vicino a Donnarumma, beffato dalla traiettoria inventata dal bosniaco. Proteste bianconere dopo quelle iniziali dei rossoneri. Ultimo, vero brivido di una sfida tornata d'alta quota a San Siro, ancora ferma sullo 0-0.
FAVOLA LOCATELLI La ripresa al via con un girata di Higuain sul fondo e una Juve padrona del campo. Insomma, cinque anni di supremazia in Italia non sono un caso. Rossoneri molto più bassi e pronti solo a colpire in contropiede, anche se la difesa bianconera ha la forma di una muraglia cinese. La reazione del Milan al 60' con un tiro di Bacca che finisce in angolo dopo un flipper fra le gambe dei pentacampioni d'Italia. E al 65' arriva l'1-0 dei padroni di casa. Un'altra favola per Locatelli che, servito da Suso, entra in area e spara una botta che tocca la traversa e si deposita in rete. Allora, Montella si copre con Poli al posto di Niang, che prende male il cambio e si lamenta con Montella. Mentre Hernanes prova ad aggiustare la mira, ma non trova la porta. Allora, Locatelli perde palla, Higuain serve Cuadrado sulla corsa e Romagnoli fa muro. Allegri non vuole perdere e butta nella mischia Mandzukic per Benatia e la difesa passa a quattro. Ma al Milan di Montella l'anima non manca e Suso spara con il sinistro e Hernanes devìa sul fondo. Intanto, Gustavo Gomez rileva l'autore del gol, appena ammonito, a 10' dal gong. Ancora, cross insidioso di Cuadrado, Donnarumma resta a terra ma si rialza poco dopo tra gli applausi di San Siro. Cinque minuti di recupero. Sofferenza per il Milan e speranza per la Juve. Donnarumma vola su Khedira sul finale e chiude a doppia mandata la sua porta. Gioia rossonera, bianconeri in ginocchio ma con il 'caso' Pjainic. Una cosa è certa: la Serie A non è morta e la Vecchia Signora stasera è stata azzoppata da un Milan giovincello e sfrontato.
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