La sfida Fiorentina-Napoli finisce 3-3 in una notte di magie

Forse la corsa scudetto del Napoli si è fermata a Firenze, di sicuro ha subìto un brusco rallentamento per 'colpa' della Fiorentina. Forse, però, è giusto così: cioè che la partita – una bellissima partita – sia finita in parità, con sei gol, con tante emozioni, con lo spettacolo servito al pubblico come regalo di Natale. La squadra di Maurizio Sarri, reduce da tre vittorie consecutive, per due volte si è illusa di poter mettere insieme un altro successo. Invece no: la premiata ditta Bernardeschi & Zarate ha rischiato di rovinare le feste ai partenopei. Ma in pieno recupero c'è stato l'intervento in area di Salcedo su Mertens e il rigore di Gabbiadini. Episodio, questo, che ha dilatato le recriminazioni viola: poteva essere una notte da ricordare, resterà come una grande occasione sciupata.

BANANA E' stato Insigne, dopo 25 minuti di assoluto equilibrio, a schiodare il risultato con un capolavoro balistico. E' vero che il gioiellino partenopeo è partito nel suo movimento a 'banana' – dall'esterno verso l'interno del campo – leggermente in fuorigioco, però il dribbling e la conclusione sono stati davvero eccezionali. Una prodezza che ha costretto la Fiorentina ad abbandonare qualsiasi prudenza per tentare di pareggiare. Solo in questo modo, del resto, poteva ridursi la densità a centrocampo, 'figlia' legittima di un tatticismo esasperato, per dare più slancio alle manovre. La maggiore intraprendenza offensiva della Viola (sfortunata in due occasioni con i tiri di Vecino e Kalinic) ha anche concesso maggiori spazi al Napoli, che ha sfiorato il raddoppio al 35'. Per la verità, in capo a una azione perfetta, Mertens aveva segnato con un micidiale tap-in, ma il belga era in fuorigioco.

GUIZZO L'infortunio di Ciriches ha costretto Sarri a rispolverare l'arrugginito Maksimovic, mentre la ripresa è cominciata con un guizzo del bravissimo Chiesa che ha chiamato Reina a un delicato intervento a terra, giusto per fare capire che la Fiorentina non si sarebbe arresa. Non a caso, dopo sette minuti, una punizione di Bernardeschi, deviata dalla schiena di Callejon, ha riportato la sfida in parità. La gara si è finalmente animata perché le due squadre hanno accettato di confrontarsi a viso aperto. Tutto avrebbe potuto rimettersi in una situazione favorevole ai partenopei se sul tiro di Mertens non si fosse trovato Max Olivera, provvidenziale a respingere sulla linea. Ma poi, in un minuto, dal 23' al 24', il folletto belga ha infilato il suo undicesimo gol in campionato, e Bernardeschi ha infilato Reina con un diagonale imprendibile: il match, manco a dirlo, è diventato una corrida. A finire infilzato è stato il Napoli, matador di turno Mauro Zarate, che a otto minuti dalla fine ha piazzato un piatto al volo micidiale, però nessuno aveva tenuto conto che, in pieno recupero, Salcedo stendesse in area Mertens. E che Gabbiadini, appena entrato, trasformasse il rigore.