Carlo Mazzone compie 80 anni. E il mondo del calcio non manca di omaggiare il decano degli allenatori nostrani, recordman di panchine in Serie A (795). A cominciare da Francesco Totti, che proprio sotto l'ala protettiva di 'Sor Carletto' ha mosso i primi passi alla Roma. "Mister, ci siamo conosciuti che avevo 16 anni, ero un ragazzino! Mi hai fatto crescere come uomo e come calciatore – ha scritto il capitano giallorosso in un post su Facebook – Mi hai difeso, mi hai spronato e mi hai fatto tenere la testa sulle spalle ad un'età difficile. Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu… Ma ci sei stato e io mi sento fortunato, onorato ed orgoglioso di aver conosciuto una persona splendida come te che non smetterò mai di ringraziare! Ci vorrebbero tanti Carletto Mazzone anche nel calcio di oggi! Auguri per i tuoi 'primi' 80 anni!".
Schietto, sincero, uomo di un calcio che non c'è più, Mazzone inizia la sua carriera da allenatore all'Ascoli, in Serie C, nel 1968, portando i marchigiani fino alla massima serie. "Buon compleanno, Mister! una leggenda della storia bianconera che ci ha relato e continua a regalarci emozioni indescrivibili", scrive l'Ascoli sul proprio account Twitter. Dopo l'avventura, durata sette anni, in bianconero, con un ritorno dal 1980 al 1984 (nel mezzo le esperienze alla Fiorentina e al Catanzaro), il tecnico romano guida negli anni seguenti con alterne fortune Bologna, Lecce, Pescara e Cagliari. Un sesto posto in campionato ottenuto con i sardi richiama l'attenzione della Roma. Nei tre anni in giallorosso, la sua squadra del cuore, Mazzone centra un settimo e due quinti posti, lanciando però colui che sarebbe diventato il simbolo di una squadra e di una città intera. Dopo le parentesi negative di Cagliari e Napoli (dove lasciò dopo 4 giornate) 'Sor Carletto' riparte dal Bologna che conduce fino alla semifinale di Coppa Uefa e di Coppa Italia. Poi arriva il Perugia e soprattutto il Brescia, dove trova Roberto Baggio con cui forma un connubio indimenticabile, portando le 'rondinelle' fino alle porte della qualificazione in Coppa Uefa. A Mazzone va anche il merito di aver arretrato Pirlo da mezzapunta a regista di centrocampo (mossa che riprenderà anche successivamente Ancelotti al Milan). Le ultime esperienze di una carriera lunghissima lo riportano a Bologna (2003/2005) per poi chiudere a Livorno ("Buon compleanno Mazzone. Mister amaranto nel 2005/06. 80 anni del recordman di panchine in A", twittano i labronici), in quel calcio di provincia dove tutto era cominciato quasi 40 anni prima.