"Per un giocatore del Napoli è bello giocare questo tipo di partite, il pubblico del San Paolo trasmette voglia di vincere sempre, ma soprattutto contro i bianconeri"

"Napoli-Juventus? E' una bella sfida, senza ombra di dubbio. Ogni domenica la Juventus dimostra di essere la squadra più forte e compatta d'Italia ed è quella che esporta il calcio italiano anche oltre i confini nazionali, nelle competizioni europee. Il Napoli gioca, dal canto suo, il calcio più bello d'Italia. Quindi sarà una bella doppia sfida". Così Mauro German Camoranesi, ex attaccante della Juventus, nel corso di una intervista al sito CalcioNapoli24.it in vista del big match del San Paolo. "Per un giocatore del Napoli è bello giocare questo tipo di partite, il pubblico del San Paolo trasmette voglia di vincere sempre, ma soprattutto contro la Juventus, mentre per i bianconeri è una gara certamente importante, ma lì fa la differenza la mentalità vincente – ha aggiunto – bisogna sempre portare a casa l'intera posta in palio. Secondo il mio parere, si affronteranno le due squadre più forti del campionato. Visto come gioca, il Napoli ha vinto poco fin qui, anche perché ha un po' rotto con il modo di giocare delle squadre italiane introducendo tanto fraseggio e di fatto abolendo il lancio lungo".

Da ex juventino, Camoranesi è tornato anche sulla vicenda Calciopoli. "Per noi era una cagata, alla fine noi eravamo lontani da quelle situazioni perché sono discorsi lontani dai calciatori, non chiamavano assolutamente in causa noi direttamente. Poi ci furono le vacanze, il Mondiale. Seguivamo la cosa da lontano, ogni settimana cambiava il discorso – ha ricordato – una volta dovevamo andare in B, un'altra in C. Poi vedevi che le altre società coinvolte nello scandalo invece restavano tranquillamente in Aà Tutto lo sforzo fatto per vincere e poi ti trovi catapultato in Serie B per delle cose che non hai fatto tu direttamente". Infine da argentino, inevitabile una parola su Maradona. "E' stato un po' l'idolo della nostra generazione, siamo cresciuti tutti con il suo faro. Era la cosa più bella nata da queste parti, è la perfezione. Ognuno voleva diventare come lui, sembrava impossibile quello che faceva con la palla tra i piedi", ha concluso Camoranesi.
 

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