"I due soli gol subiti in Champions? Potevamo anche fare a meno di prendere quei due. Non c'è mai fine al peggio, ma anche al meglio. Bisogna sempre ambire a migliorarsi". Così Gigi Buffon, portiere e capitano della Juventus, nel corso di una intervista al sito dell'Uefa in cui svela i segreti della grande difesa bianconera. "Appena due gol subiti sono frutto di un lavoro di squadra estenuante. Di una grande capacità difensiva – ha aggiunto – rappresentata in primis dal pacchetto difensivo, ma anche da un grande lavoro dei centrocampisti e degli attaccanti. Quando una squadra è così equilibrata e prende così pochi gol, il merito è di tutti".
Il capolavoro stagionale della squadra di Massimiliano Allegri è stato certamente il doppio confronto in Champions League contro il Barcellona, in due partite i vari Messi, Neymar e Suarez sono stati limitati al massimo. "Penso che l'arte della difesa sia sottovalutata quando non si hanno grandi difensori. Per esempio sia all'andata che al ritorno con il Barcellona – ha spiegato Buffon – la Juve non mai ha fatto catenaccio. Ha giocato la partita, quando c'era da attaccare e quando c'era da difendere. E quando ci si difendeva sono emersi i valori dei singoli, ma anche la conoscenza del reparto, l'empatia che c'è tra di noi".
Sull'importanza di questa empatia, Buffon ha detto: "E' un elemento molto importante, ci conosciamo da tanto, ci stimiamo da tanto, ci deridiamo da tanto. E' bello anche quello. Quando entro negli spogliatoi e vedo Barzagli stanco, vado lì e gli dico: 'Barza sei finito, è ora che smetti di giocare'. E' un modo come un altro per tenerci vivi, stimolarci e lo puoi fare solo quando dall'altra parte c'è un rapporto paritario, un rapporto di fiducia e di grande stima". Barzagli, Bonucci, e Chiellini, cosa rende così speciale la BBC bianconera. "Ognuno ha delle caratteristiche che mancano agli altri due e si assemblano in maniera perfetta. Poi non c'è 'gelosia' tra di noi. C'è sempre questa convinzione – ha concluso Buffon – che spronarci l'un l'altro possa dare qualcosa alla squadra. E quindi si è veramente creato un meccanismo psicologico molto bello. Ma oltre a loro la Juve ha anche Rugani – che sarà il prossimo centrale della nazionale -, ha Benatia – che ha giocato in squadre importanti -. Per cui si è rinforzata ulteriormente. Faccio fatica a trovare in Europa un pacchetto di cinque centrali così forti".